di Tommaso LabateLa candidata alla segreteria: non mi sono mai fatta cooptare questo il nome del trio compatto / son tre sorelle che han fatto un patto, canta Elly Schlein maneggiando con astuzia e perizia (altra citazione) il testo della canzone del cartone animato anni Ottanta Occhi di gatto a beneficio del karaoke di Radio Rock, immortalata da un video che in serata ha gi fatto il giro del Web. Ma nella quotidianit del Pd che si avvicina a piccoli passi all’appuntamento col voto del congresso, la compattezza e la sorellanza delle tre ladre rese celebre dal cartoon giapponese che fece impazzire gli attuali quarantenni non si intravedono neanche a cercarle col lanternino. Tensione alta, altissima, su due parole: correntismo e rinnovamento. Nel senso che ciascun fronte — a cominciare da quelli a sostegno dei due candidati principali, Bonaccini e Schlein — autocertifica per s ampie dosi del secondo, respingendo le accuse del primo e rispedendole direttamente dall’altra parte del campo. Ieri, nel corso della sua trasferta a Bruxelles, la deputata sostenuta da un fronte trasversale che parte da Dario Franceschini e arriva alla sinistra di Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani ha parlato in chiaro di accoglienza e di migranti. Ma quando nelle riunioni riservate arriva il tema di chi comander qualora vincesse, ecco che Schlein suona lo stesso spartito che maneggia ormai da settimane: Lo ripeto in pubblico cos come lo dico adesso a voi. Io non mi sono mai fatta cooptare in vita mia e non ho intenzione di iniziare a farlo quando verr eletta alla segreteria. Il rinnovamento, per chi lo vuole, qua a portata di mano. Un modo come un altro per ribadire quello che nella sua cerchia in tanti, a cominciare da Peppe Provenzano, dicono apertamente: Il notabilato del Pd schierato tutto dall’altra parte. L’unica area strutturata quella degli ex renziani, che sostengono in blocco Bonaccini. Altri nomi il vicesegretario uscente non ne fa, per non alimentare uno scontro gi rovente. Ma il taccuino con la lista dei big da tirare fuori a contrappeso dei vari Franceschini e Zingaretti (fronte Schlein) in continuo aggiornamento, a uso e consumo di chi pratica la caccia al veterano: dal tandem di governatori Enzo De Luca e Michele Emiliano, che trovano in Bonaccini il primo punto in cui vanno d’accordo per la prima volta nella storia del loro reciproco antagonismo, a Piero Fassino, da Cesare Damiano a Luca Lotti, da Graziano Delrio a Matteo Orfini, in un elenco che arriva a toccare anche il cuore pulsante del lettismo (nel senso di Enrico Letta), e cio il suo braccio destro Marco Meloni. Passeggiando per il centro storico, mentre infuria la tempesta congressuale del Pd, Ugo Sposetti, custode dell’ortodossia di tutta la filiera politica che discende dal Partito comunista, declama a voce alta: Il Pd compatto dovrebbe fare una sola cosa adesso. Scegliere il miglior laboratorio di pasticceria su piazza e far recapitare un vassoio di pasticcini a testa per i due giovani di Fratelli d’Italia (il riferimento a Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro, ndr). Perch, senza di loro, a quest’ora si starebbe parlando solo degli effetti devastanti prodotti da chi vuole entrare nel Pd passando per il sostegno a Bonaccini (il riferimento, in questo caso, alla kermesse milanese che ha visto nell’ex M5S Dino Giarrusso il protagonista indiscusso, ndr). E il gioco di correnti che sta avvelenando il clima congressuale? Io — riprende Sposetti — nella mia vita ho fatto parte di una sola corrente, quella dei miglioristi del Pci. Da quando c’ il Pd, da buon militante, faccio la tessera, voto al mio circolo e poi mi presento ai gazebo. Voter per Elly Schlein perch abbiamo bisogno di un’aria nuova. L’aria che tira dall’altra parte, dove ci sono gli ex renziani, non poteva certo essere la mia…. E cos, battuta dopo battuta, rissa dopo rissa, sembra un cinema in cui proiettano la versione riveduta e riaggiornata di un titolo di quelli da film di Lando Buzzanca. Io la corrente non ce l’ho e tu s. E chi non gode del sostegno di veterani e big delle tessere, come Gianni Cuperlo, destinato a ripetere col sorriso quella lamentela che rese celebre il personaggio interpretato da Vittorio Gassman ne L’audace colpo dei soliti ignoti: M’hanno rimasto solo, ’sti quattro cor…!. 2 febbraio 2023 (modifica il 2 febbraio 2023 | 08:50) © RIPRODUZIONE RISERVATA