Scintille Conte-Di Maio: «Sosterremo Draghi con lealtà». Ma il ministro: «Chi lascia il governo abbandona l’Italia»

di Claudio BozzaBotta e risposta tra il leader M5S e il regista della scissione. L’ex premier assicura sostegno all’esecutivo: «Chi non è convinto lasci ora il Movimento». Il ministro non si fida e contrattacca: «Basta odio» Da una parte c’è Giuseppe Conte che mette le mani avanti: «Il governo continuerà a essere sostenuto da noi in modo leale e corretto guardando negli occhi i componenti del governo ma soprattutto i cittadini» , dice il presidente del M5S dal palco del convegno nazionale dei Giovani di Confindustria, a Rapallo. Dall’altra ribatte il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che invece pare aver fiutato che la strada del suo ex leader sia un’altra: «Pensare di lasciare il governo significherebbe abbandonare il Paese in questo momento storico», commenta da Napolidopo aver strappato 62 parlamentari al suo ex partito. E poi, sempre senza citare Conte, rincara: «Se in questo momento qualcuno pensa di poter alimentare il dibattito politico con l’odio, in noi non troverà un interlocutore. In noi troverà solo persone col sorriso e con l’ottimismo che cercano di risolvere i problemi del Paese». Sono sempre più forti le scintille dopo la scissione nel M5S. Ma la diaspora, almeno ad ascoltare le parole di Conte, non sembra essersi conclusa. «Chi non è convinto lasci adesso, è il momento giusto. «C’è una finestra di uscita verso una collocazione esterna — sottolinea il capo pentastellato —. Con Beppe Grillo ci sentiamo quotidianamente», aggiunge sottolineando che «l’importante non sono i numeri dei parlamentari, ma la forza del nostro progetto politico, dei principi e delle idee. Da questo punto di vista ci sono le condizioni affinché il M5s sia più coerente e compatto e possa esprimere all’esterno». Il ministro Di Maio, dopo aver sottolineato che Insieme per il futuro non sarà un partito ma un contenitore per aggregare più realtà politiche moderate, accenna poi alla strategia per tentare di radicare e allargare la creatura politica nata dalla scissione dal Movimento: «Stanno arrivando tanti segnali dai territori e nei prossimi giorni incontrerò tanti sindaci, consiglieri regionali, tanti consiglieri comunali in tutta Italia — spiega Di Maio —. Vogliamo essere un forum di riferimento per gli amministratori italiani, i sindaci e altri amministratori che hanno problemi di governo del territorio. Ci stanno contattando e sono orgoglioso di questo, perché se dobbiamo costruire un progetto insieme ad altri e non personale, non si costruisce solo nelle istituzioni, ma insieme alle istituzioni del territorio». 25 giugno 2022 (modifica il 25 giugno 2022 | 13:17) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-25 11:18:00, Botta e risposta tra il leader M5S e il regista della scissione. L’ex premier assicura sostegno all’esecutivo: «Chi non è convinto lasci ora il Movimento». Il ministro non si fida e contrattacca: «Basta odio», Claudio Bozza

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