Scoppia il caso carne halal alla mensa scolastica. Per gli animalisti è inaccettabile

Divampa la polemica a Bologna. Dal 2 ottobre, in 72 scuole sarà possibile servire carne halal ai ragazzi, su richiesta delle famiglie. Questa iniziativa, ancora a livello sperimentale, è stata accolta dal Comune di Bologna come un’opportunità di promuovere l’inclusione multiculturale.

Il termine halal, che in italiano traduciamo con lecito, non è soltanto legato alla carne ma a tutta la cucina dell’Islam. Di conseguenza, identifica tutti gli alimenti concessi perché appartenenti a determinate tipologie e prodotti, nonché consumati, sulla base di specifici processi.

L’assessore alla scuola del Comune vede questo progetto in linea con gli sforzi verso l’“Ius soli” bolognese, una misura mirata a promuovere la convivenza pacifica e l’integrazione nella città.

Il menu Halal sarà disponibile una volta alla settimana, nel giorno designato per la carne. Questa opzione si aggiunge alla varietà di menu speciali già forniti per i bambini con allergie o intolleranze alimentari. Nonostante le assicurazioni dell’azienda sanitaria sulla sicurezza alimentare della carne Halal certificata, la decisione non è esente da controversie.

La Lega Anti Vivisezione (LAV) ha espresso forte opposizione, sostenendo che l’integrazione tra culture diverse non dovrebbe essere basata su “atti di violenza gravissimi” nei confronti degli animali. Gli animalisti propongono invece l’istituzione di un giorno dedicato a pasti interamente vegetali, ponendo l’accento su una convivenza etica e consapevole.

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