Scuola aperte destate, lItalia è tra i paesi con le vacanze più lunghe. Oltre la metà dei genitori: Occorre rivedere il calendario

L’arrivo dell’estate porta con sé la fine dell’anno scolastico, inaugurando un periodo di vacanze di oltre cento giorni per i ragazzi italiani. Questo intervallo prolungato, tuttavia, non è una norma comune per tutti i coetanei europei.

L’Italia figura tra i sette Paesi europei dove i giorni senza scuola superano i cento, con Grecia, Irlanda, Portogallo, Turchia e Lettonia che si avvantaggiano di un periodo di riposo simile. Contrariamente, per molti altri Paesi europei, il periodo senza scuola è meno esteso.

In Italia, la data di conclusione delle lezioni differisce tra le Regioni. Per esempio, quest’anno, Lombardia e Lazio hanno terminato l’8 giugno, mentre per altre regioni la fine è stata prevista tra il 10 e il 16 giugno. Nonostante queste differenze regionali, è importante notare che, secondo la ricerca Eurydice, l’anno scolastico in Italia è tra i più densi d’Europa in termini di ore di lezione.

All’estremo opposto della classifica, troviamo Malta, che detiene il record per il maggior numero di giorni di vacanza, ben 135. Mentre, Paesi come Olanda, Norvegia e Danimarca offrono solamente 87 giorni di riposo.

Nel panorama europeo, Spagna, Serbia, Croazia e Slovenia si distinguono per un periodo di vacanza più lungo, variabile tra 10 e 12 settimane. Al contrario, in Francia, gli studenti trascorrono un periodo lontano dai banchi di scuola meno lungo rispetto all’Italia, con non più di otto settimane di vacanza estive. Uno scenario simile è presente anche in Svizzera, Germania, Danimarca e Olanda.

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Le famiglie chiedono di rivedere il calendario

Secondo un’analisi condotta da Trustpilot, una piattaforma di recensioni, ben il 64% dei genitori deve fare i conti con un aumento dei costi e il 35% prevede di spendere più rispetto al 2022.

L’indagine ha rivelato che il 34% dei genitori intervistati ha dichiarato che l’avanzare dell’età dei figli comporta maggiori esigenze e gusti, costringendo a spendere di più. Il 27% ha segnalato che le attività a pagamento dedicate all’infanzia risultano più costose quest’anno, mentre il 20% dovrà ridurre le spese in altre aree per concedere alle attività per i figli la giusta priorità.

Tra le principali preoccupazioni dei genitori italiani, emerge il tempo che i figli trascorrono davanti a uno schermo, indicato dal 30% degli intervistati. Altre sfide sono trovare alternative per sconfiggere la noia (25%) e far fronte al costo delle attività ricreative per i bambini (21%).

Il rapporto di Trustpilot ha inoltre rivelato come i genitori cercano informazioni sulle attività per intrattenere i propri figli: il 45% fa affidamento sul passaparola, seguito dai siti web dei quartieri (32%), gruppi di social media (30%) e siti di recensioni (24%).

D’altro canto, il 33% dei genitori ritiene che l’estate sia la stagione ideale per trascorrere più tempo libero con i figli, sperimentando i momenti migliori e più spensierati in famiglia (34%).

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