Scuola, dispersione e criminalità, grido d’allarme dell’Antimafia Ars: «Subito legge, anagrafe e piano infanzia»

Sicilia

Relazione conclusiva dell’inchiesta sulla dispersione scolastica e sul reclutamento di minori da parte della criminalità organizzata

di Redazione Scuola

(ANSA)

2′ di lettura

La necessità di una legge regionale che raccolga e coordini le buone prassi esistenti, l’urgenza di dotarsi di un’anagrafe scolastica e di un piano dell’infanzia regionali, l’importanza di ricostituire la Commissione regionale per i problemi della devianza e della criminalità e la valorizzazione delle figure dei garanti locali. Sono alcuni dei suggerimenti che la commissione Antimafia consegna al Parlamento siciliano nella relazione conclusiva dell’inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica e del reclutamento di minori da parte della criminalità organizzata approvata all’unanimità.

Il documento

Il documento raccoglie otto mesi di lavoro intenso – 65 audizioni svolte dal luglio 2021 fino al febbraio 2022 – in cui la Commissione ha cercato di dare una risposta alle preoccupazioni manifestate in più occasioni dai procuratori del Tribunale dei minori oltre che da operatori scolastici, socio-assistenziali, socio-sanitari e del Terzo settore a fronte dei dati sempre più allarmanti sulla dispersione scolastica in Sicilia e, più in generale, sulle condizioni di estremo disagio sociale in cui versano i minori delle aree periferiche delle città siciliane. Attraverso le 106 pagine della relazione si sono evidenziato e analizzate le cause di questa vulnerabilità sociale: «Le incertezze amministrative e burocratiche nella risposta di sostegno, la perpetua carenza di risorse, la frammentarietà e la lentezza degli interventi, l’assenza di sinergia istituzionale e di spazi di socialità, l’insidia dei “modelli culturali” proposti dalla criminalità organizzata. Proprio quest’ultimo punto rappresenta uno degli snodi dell’indagine.

L’allarme

«Se una ragazza problematica di una periferia palermitana – si sottolinea nella relazione – dovrà aspettare dieci mesi per una visita psichiatrica, se diciassette scuole di frontiera continueranno ad avere a disposizione un solo assistente sociale per migliaia di studenti, se palestre e campi sportivi resteranno chiusi perché i comuni non riescono a recuperare le cifre modeste che servono a renderli fruibili, se le scuole resteranno l’unico presidio isolato e malvisto, se le associazioni si vedranno chiudere i programmi di accompagnamento sociale per ragioni di bilancio e di burocrazia amministrativa rinunziando a dare continuità di intervento al loro lavoro, se questa resterà la pubblica risposta per i quartieri in cui la condizione minorile è sinonimo di vulnerabilità e disagio, non stupiamoci quando mafie e criminalità avranno vita facile a reclutare, a trasformare adolescenti in carne da cannone».

, 2022-03-09 17:20:00, Relazione conclusiva dell’inchiesta sulla dispersione scolastica e sul reclutamento di minori da parte della criminalità organizzata, di Redazione Scuola

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