Scuola, la Consulta degli studenti boccia la Maturità con due scritti. Bianchi: "Avanti così"

ROMA – La Consulta studentesca nazionale, l’organismo che dai tempi del ministro Luigi Berlinguer raduna le organizzazioni autonome degli studenti a livello regionale, ha espresso al ministro dell’Istruzione la propria contrarietà a un esame di Maturità con due scritti – uno, il tema di Italiano, nazionale e uno scelto dalle singole commissioni a seconda degli indirizzi scolastici – così come Patrizio Bianchi lo aveva presentato lo scorso 31 gennaio. La questione della pandemia che ha attraversato gli ultimi tre anni, e quindi l’intero triennio di uno studente che il 22 giugno approderà all’Esame di Stato, è il motivo centrale per dire “no” a una Maturità difficile da preparare.
Il “no” della Consulta arriva venti ore dopo quello espresso dal Consiglio superiore della Pubblica istruzione, altro organismo istituzionale indipendente dal ministero e chiamato a esprimere un parere sui passaggi più importanti.

Non ci sarà il cambiamento del format. Il ministro, però, si è soffermato sulla seconda proposta: ribilanciare il peso del voto finale, oggi affidato per il 40 per cento al percorso triennale e il 60 per cento alla prova. “Gli abbiamo chiesto di prendere in considerazione la possibilità di abbassarne il valore al 30 per cento”, ha detto il portavoce nazionale della Consulta, Marco Scognamillo, “in sostanza faremmo la seconda prova scritta, a cui verrebbe data una importanza minore”.
Su questo punto ci sono possibilità di intervento. Le tre ordinanze sull’Esame di Stato adesso passeranno alle commissioni parlamentari. Entro dieci giorni il format della Maturità 2022 dovrà andare in Gazzetta ufficiale.  
Scrive la Rete degli studenti medi: “Questo ennesimo parere negativo è la conferma definitiva che il ministero su questo esame sta sbagliando”. Il coordinatore Tommaso Biancuzzi dice: “Il parere della Consulta studentesca è per noi fondamentale. Dopo l’atto negativo del Consiglio superiore, questa conferma ci fa capire ancora di più che ora serve costruire un’altra Maturità”.
Venerdì gli studenti torneranno sotto il ministero dell’Istruzione. Chiederanno, ora come organismi di rappresentanza sindacale, di essere ricevuti dal ministro.

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Pietro Guerra

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