La scuola è un microcosmoe io racconto comè cambiata

di Valerio Cappelli

Educazione fisica straordinariamente in linea con quello che successo alla preside di Firenze. La crisi del cinema? Deriva anche agli sgravi fiscali concessi a chiunque alla stessa maniera. I rischi che venga minata la nostra identit

Raccontando Educazione fisica di Stefano Cipani (nelle sale dal 16) , la domanda chiave la pone Sergio Rubini che uno dei protagonisti: Quanto pronto a fare un genitore pur di preservare la vita del proprio figlio, che il riflesso della sua vita, e dunque quanto pronto a salvare s stesso?.

La storia: i genitori di tre alunni vengono convocati dalla preside di una scuola media di provincia, Giovanna Mezzogiorno. I loro figli sono responsabili dello stupro di una ragazzina. La palestra, dove avviene l’incontro, si trasforma in aula di un tribunale improvvisato e diventa metafora della societ, brividi sinistri ne scuotono le mura e cingono come un velo lunare la rappresentante delle istituzioni, la preside. Si scatena una aggressione verbale altrettanto micidiale di quella fisica, con conseguenze irreparabili. E’ la cultura del branco, laddove il branco non quello di giovani rabbiosi o di malaffare ma quello degli adulti.

Claudio Santamaria e Raffaella Rea sono amanti, sono genitori facoltosi e piuttosto conservatori. Angela Finocchiaro e Sergio Rubini sono coniugi, la coppia migliore, pi aperta , progressista, liberale. Hanno adottato un figlio, che di colore. I quattro tirano fuori la loro parte maledetta, quella sul bordo, che c’ in ciascuno di noi. Non c’ alcuna compassione con la vittima, nessuno di loro chiede come sta. Si adombra che sia stata la ragazza a desiderare che le cose precipitassero: Ricorda il caso Cucchi, dove la vittima vendeva l’erba, ma questo non giustificava nulla. Quei genitori che si riempiono la bocca di libert sono arroccati sulle proprie posizioni, dice Rubini col suo sguardo ampio. Un affresco sull’ipocrisia che attraversa le classi sociali, un manuale di sopravvivenza. Ma ecco il paragone con l’oggi: L’autorit viene messa in discussione, come se non venisse pi riconosciuta, laddove per la generazione precedente alla mia, che sono del ’59, la figura dell’insegnante era intoccabile, perch coincideva con lo Stato. Oggi viviamo in un mondo trasformato dove c’ il populismo, c’ il caos. Una specie di torre di Babele. E tutto questo coincide con la vicenda della lettera di Firenze dopo il pestaggio nella sua scuola, che ha provocato il rimprovero del ministro dell’Istruzione.

La preside dopo il pestaggio dello squadrismo di destra aveva il compito di fare la preside, e se per la Costituzione siamo una Repubblica fondata sull’antifascismo, non ha fatto altro che riferirsi alla Carta costituzionale. Se viene rampognata dal ministro, una situazione identica al film e alla preside che convoca i genitori di quei ragazzi che hanno compiuto un atto ignobile, pronti a tutto pur di tapparle la bocca. E’ lo stesso caso del ministro. Se si mettono in discussione le istituzioni, si fanno strada appunto il populismo e il caos, e si possono applicare a qualsiasi cosa; l’assenza di regole che si trasforma in un pericolo. Per Rubini il film ha tante chiavi di lettura, psicologica, sociale, politica: Come sono cambiati i genitori, gli insegnanti, la scuola; com’ cambiata la societ, le istituzioni e come noi ci rapportiamo alle istituzioni. Questo modo di procedere ha anche altri effetti. Se si malpagati e maltrattati, perch dovrebbero essere dei buoni insegnanti? La preside del film che empatizza con la vittima rappresenta in chiave simbolica la sofferenza delle istituzioni messe a dura prova e disperatamente indebolite. Se un preside si sente attaccato, ci saranno mille presidi che avranno paura di essere redarguiti. E taceranno. La scuola un microcosmo con delle regole: A scuola si insegna il senso civico, lo stare insieme; si definisce il perimetro di ci che si pu fare. La scuola il luogo della politica, ed la politica cattiva che crea una cattiva scuola. E’ anzi il vivaio della politica, il luogo dove dovrebbero nascere i politici migliori.

Il film finanziato da due giovani produttori, Arturo Paglia e Isabella Cocuzza. Dice Sergio Rubini: Parliamo di zoom e smart working, ma la pandemia finita. Andiamo verso l’isolamento, sono in crisi gli spazi della socialit e di conseguenza in crisi il cinema. Che diventato mero business, con gli stessi sgravi fiscali concessi a chiunque. Il risultato che si realizzano film velocemente e si abbassata la qualit, non tutti sono curati e non tutti escono. Finiscono sulle piattaforme, che ci stanno colonizzando, perch la maggior parte delle proposte ci arriva dall’estero e quelle italiane per essere vendute altrove devono parlare un linguaggio ibrido che ci viene richiesto da algoritmi. Molte societ hanno venduto all’estero e non importa che i loro amministratori rimangano italiani. Spero che ci si possa soffermare su un po’ di sano sovranismo culturale sullo stampo dello sciovinismo francese. E’ vero che c’ tanto lavoro e che si pagano le tasse nel nostro paese, ma un paese non pu limitarsi alle tasse: deve investire. Tutto questo non coincide con la nostra identit, che viene compromessa. E’ una miscela esplosiva. Anghelopulos diceva: non c’ niente di pi internazionale del provinciale. Il tax credit non pu essere dato a tutti alla stessa maniera. Un conto una nostra storia con dei criteri di originalit, altro il remake di un film molto famoso girato in Italia da una grossa produzione straniera. L’aiuto deve andare a chi rischia di pi.

RIPRODUZIONE RISERVATA

4 marzo 2023 (modifica il 4 marzo 2023 | 21:16)

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