Scuola, un minuto di silenzio per Giulia? Gli studenti si ribellano: Meglio un minuto di rumore

di Valentina Santarpia

I licei milanesi rilanciano con cartelloni, manifestazioni e striscioni. Il ministro Valditara: La scuola del rispetto deve saper unite i nostri giovani. La Rete degli studenti: Non basta un progetto sperimentale. L’Uds: Vogliamo un’educazione al consenso

Laddove si propone il silenzio, in segno di rispetto, loro controbattono con il rumore, per far sentire il proprio grido di rabbia e di dolore. il mondo delle associazioni studentesche a reagire alla proposta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha lanciato un appello perch oggi in tutte le classi venisse rispettato un minuto di silenzio in ricordo di Giulia Cecchettin, l’ultima vittima di femminicidio .La nostra scuola, la scuola del rispetto, deve sapere unire i nostri giovani, unirli nel segno del sorriso e dell’amicizia, ha detto Valditara, visitando a Napoli l’Istituto comprensivo 46 `Scialoja Cortese. Valditara ha anche nominato un professore che coordiner gli incontri nelle scuole sull’educazione affettiva.

Ma dai banchi arriva una reazione differenziata e una controproposta che, sulla scia dell’appello della sorella di Giulia, Elena Cecchettin, viene abbracciata da diversi licei milanesi. Un minuto di rumore per le 106 donne uccise quest’anno dagli uomini, per rimarcare che non si deve mai pi tacere, propone la Rete degli studenti medi, rilanciando l’idea di una legge per una reale educazione all’affettivit, alla sessualit e alle relazioni. Gli studenti hanno le idee chiare su ci che serve davvero alle scuole – dice Camilla Velotta – percorsi obbligatori fin dal primo ciclo di istruzione da svolgere in orario curricolare, anche attraverso le ore di educazione civica, e gestiti da un team di psicologi e sessuologi, esterno alle mura scolastiche. Secondo la Rete, serve strutturare dei percorsi inclusivi, aperti a tutti, fuori dagli stilemi di una cultura che non va oltre il binarismo uomo-donna. imprescindibile, inoltre, che ogni scuola faccia riferimento al centro antiviolenza pi vicino sul territorio. Non pu bastare un progetto sperimentale per risolvere una crisi educativa e cultura di dimensione sistemica: serve una legge nazionale, con direttive ministeriali chiare, per rendere omogenei questi percorsi in tutto il Paese, conclude Velotta.

Anche l’Unione degli studenti sulla stessa linea: Non possiamo accettare che momenti come questo siano affrontati con il silenzio, vogliamo invece che in tutte le scuole ci siano momenti di confronto e formazione relativamente all’educazione sessuale, al consenso, all’affettivit e alle emozione a partire dalle attivazioni proposte dagli studenti. Questi momenti non possono essere un punto di arrivo quanto puntare ad istituire un’istruzione al consenso che sia costante nel tempo, spiega la coordinatrice Bianca Chiesa. Non vogliamo una saltuaria educazione al rispetto, come stata chiamata dal ministro stesso, ma un’educazione in primo luogo al consenso.

Il messaggio dilaga. Per le sorelle uccise non basta il lutto il messaggio degli studenti del liceo classico Manzoni, che nel cortile della scuola hanno ricordato che la notizia della morte di Giulia ci fa arrabbiare ma non ci stupisce pi perch Giulia una delle tante, una delle tante donne uccise da un bravo ragazzo di buona famiglia. Tutto questo inaccettabile, una morte ogni 72 ore inaccettabile, parlatene in classe, con gli amici e i parenti, discutete sull’argomento, non state in silenzio. Vogliamo giustizia, vogliamo decostruzione, vogliamo rumore, l’appello degli studenti del liceo classico Carducci. In un altro classico, al Tito Livio gli studenti hanno deciso di dipingere di rosso una panchina nel cortile della scuola come simbolo contro la violenza sulle donne, mentre allo scientifico Vittorini stata letta in ogni classe la poesia `Se domani di Cristina Torres-Caceres mentre gli studenti facevano rumore. Anche al Tenca, liceo di scienze umane, stato riproposto l’invito della sorella di Giulia a bruciare tutto e studenti e studentesse hanno intonato cori `Giulia Giulia e alzato cartelli per ricordarla. per domani invece l’appuntamento lanciato dai collettivi studenteschi della Statale di Milano per un minuto di rumore davanti all’universit per un flash mob per ricordare Giulia, per dare forza alla sorella Elena e a tutte le persone a loro care. Invitiamo il mondo della formazione a partecipare, con un oggetto rumoroso e con un cartello da lasciare appeso sulle pareti della Statale, dove lasceremo una corona di alloro fuxia e una targa per ricordare Giulia e per tutti coloro che mancano tra noi.

21 novembre 2023 (modifica il 21 novembre 2023 | 13:13)

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