Scuola, il Tar Lazio respinge i ricorsi degli aspiranti dirigenti contro Cineca

La decisione

La denuncia riguardava malfunzionamenti del software elaborato dal Consorzio e impiegato dal Miur per le prove del concorso nazionale del novembre 2017

di Redazione Scuola

(IMAGOECONOMICA)

2′ di lettura

Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso di alcuni aspiranti dirigenti scolastici, che denunciavano, sotto diversi profili, l’esistenza di malfunzionamenti del software elaborato dal Consorzio Interuniversitario Cineca, impiegato dal Miur per lo svolgimento delle prove del concorso nazionale, indetto dal Miur nel novembre 2017. Ad assistere il Cineca è sato lo studio Lipani Catricalà & Partners, con un team composto da Damiano Lipani, Francesca Sbrana e Jacopo Fronticelli Baldelli. Il Tar Lazio ha rigettato tutti i motivi di diritto dei partecipanti al concorso, ritenendoli inammissibili e infondati.

Il giudice amministrativo

In primo luogo, il giudice amministrativo ha evidenziato che la critica espressa verso il software prescelto dall’amministrazione appartiene ad una dimensione puramente tecnica, priva di incidenza sulla posizione dai singoli ricorrenti e sull’intero concorso.I ricorrenti, infatti, non avrebbero dimostrato – oltre ogni ragionevole dubbio, o almeno in base al criterio del più probabile – che le rispettive prove d’esame fossero state in qualche modo pregiudicate dal denunciato malfunzionamento del software, risultando, di converso, che le postazioni dotate di attrezzature informatiche, munite dell’applicativo informatico del Cineca e messe a disposizione dei candidati, erano state collaudate da tecnici individuati dalle amministrazioni scolastiche.

Nel merito

Chiarito questo aspetto processuale, anche nel merito le censure rivolte contro il Cineca sono state ritenute infondate. ll Tar, grazie anche ai chiarimenti tecnici accuratamente forniti dal consorzio, ha appurato come la gran parte delle questioni sollevate rispetto al sistema informatico, seppure denunciate da parte ricorrente quali “disfunzioni” o “malfunzionamenti” che avrebbero determinato un depotenziamento della selezione pubblica, fossero in realtà modalità di ordinario funzionamento dell’applicativo utilizzato dal ministero, rese note a tutti i candidati prima dello svolgimento della prova dato che le istruzioni erano state pubblicate sul sito del Miur. I ricorrenti sono anche stati condannati al pagamento delle spese processuali.

, 2022-12-01 14:45:00, La denuncia riguardava malfunzionamenti del software elaborato dal Consorzio e impiegato dal Miur per le prove del concorso nazionale del novembre 2017, di Redazione Scuola

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