Nel sud degli Stati Uniti, dove il caldo secco fa da padrone nelle stagioni estive, gli edifici scolastici non risultano adeguatamente preparati alle ondate di calore del periodo. Gli istituti chiudono a fine maggio / inizio giugno con il fine di prevenire che l’apprendimento e gli esami di recupero si svolgano in ambienti poco consoni o talvolta impraticabili. Numerose scuole non vedono ammodernamenti o adeguamenti strutturali da oltre un ventennio: la media delle temperature annuale e l’incidenza delle invalidanti ondate di calore anche in primavera ed autunno inoltrato impediscono un consueto e naturale svolgimento delle attività didattiche, specie all’aperto e l’esercizio di servizi essenziali come quelli mensa ed attività ricreative visto il caldo talvolta insopportabile. Le lamentele – talvolta sfociate in proteste – del corpo docenti e personale scolastico hanno provocato, in via del tutto precauzionale, la chiusura degli istituti per garantire l’incolumità di studenti e lavoratori; questi sono stati trasferiti presso altre sedi limitrofe o lasciati a casa in DAD, nonostante le polemiche circa tale strumento didattico e gli effetti negativi a lungo termine che in emergenza COVID-19 hanno interessato l’apprendimento degli studenti. Tale emergenza, più da vicino, interessa anche aree dell’Europa celtica colpite dal caldo solo in occasioni eccezionali: basti pensare all’Irlanda, che ha provveduto all’ammodernamento record e rapido di decine di istituti garantendone la normale e consueta apertura per l’avvio delle attività didattiche nonostante le elevate temperature esterne.
USA, istituti chiusi e didattica a distanza: quando il mancato ammodernamento incide su didattica ed apprendimento
Un’intensa ondata di caldo di fine estate sta mettendo sotto pressione le scuole, gli studenti e il sistema educativo questa settimana mentre le temperature sono salite a tre cifre Fahrenheit (oltre i 33 gradi Celsius) in alcune parti del Nordest e del Midwest – massimi record per l’inizio di settembre in alcuni luoghi. Il caldo sta interessando le aule più che in passato. Questa pressione è particolarmente elevata nelle scuole che non dispongono di aria condizionata efficiente ed affidabile, e molti distretti scolastici questa settimana provvedono alla cancellazione delle lezioni, modificando gli orari e rinunciando alle attività doposcuola per tenere studenti e docenti fuori dalle aule calde. Le scuole ora devono prepararsi agli eventi meno prevedibili su entrambe le estremità dello spettro termico, ha affermato Kevin Lanza, assistente docente presso la UTHealth Houston School of Public Health. “Ci sarà un numero maggiore di giorni con caldo estremo in futuro e inizieranno a diffondersi in quello che consideriamo il tipico anno scolastico”, ha dichiarato presso un’intervista dedicata Lanza alla CNN. Il caldo non è solo un rischio per la salute, ma mette anche a dura prova l’apprendimento: uno studio del 2018 della Harvard Kennedy School ha dimostrato che nelle scuole sprovviste di aria condizionata gli studenti nel corso dell’anno perdono l’1 % dei contenuti in più per ogni grado Fahrenheit in più. Le scuole non sono attrezzate per affrontare le condizioni meteorologiche estreme, ha affermato Laura Schifter, membro senior del think tank no-profit Aspen Institute. “Le scuole devono davvero pensare all’impatto che il cambiamento climatico avrà su di loro e a come possono sviluppare e costruire piani per rispondere adeguatamente”, ha reso noto Schifter alla CNN.
E in Europa?
In Irlanda del Nord, un’ondata di caldo è pari ad un periodo pari o superiore a tre giorni consecutivi con temperature superiori a 25 gradi celsius. Ieri è stato il terzo giorno e ha segnato l’attuale ondata di caldo come tale. Si provvede ad alleggerire la stretta su etichetta, uniformi ed abbigliamento. Audrey Watson, preside della St Macartan’s Primary School, Loughinisland, ha descritto il cambiamento del codice di abbigliamento come “una vittoria per tutti”. “Ieri gli studenti si sentivano a disagio in camicia e cravatta e, a dire il vero, lo erano anche gli insegnanti“, ha detto. “Se sono accaldati e a disagio, è più difficile convincerli a collaborare e sono sicuro che è più facile anche per i genitori, prepararli la mattina.” Nel frattempo, con il caldo che si estende anche alla Repubblica d’Irlanda, una scuola nella contea di Wexford ha concesso agli alunni una settimana di riposo dai compiti assegnati. In Italia la vetustà delle strutture scolastiche impedisce lo svolgimento delle attività didattiche in estate – nonostante queste restino comunque aperte – e di prove d’esame, che si limitano giusto alle prime settimane della stagione. Oltre il 60 % degli edifici è stato realizzato oltre 50 anni fa e ciò provoca un forte disallineamento tra la tenuta termica degli edifici ed il calore esterno, specie in assenza di impianti di condizionamento efficienti.
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