Scuole occupate a Roma, i presidi valutano sospensioni e risarcimenti. Per gli alunni coinvolti fino a due punti in meno in condotta. Rischio bocciatura

Le occupazioni dei licei romani tra il 4 e il 5 dicembre hanno scatenato un acceso dibattito tra studenti, dirigenti scolastici e famiglie. Gli istituti coinvolti sono Virgilio, Morgagni, Colonna, Tasso, Mamiani e Manara, con il Righi che si è già distaccato dal movimento.

Le occupazioni, caratterizzate da attività come corsi sulla sessuo-affettività, incontri con scrittori e dibattiti sulla situazione carceraria in Italia, hanno portato a preoccupazioni crescenti nelle famiglie riguardo alle possibili conseguenze disciplinari per gli studenti coinvolti. La riforma del voto in condotta, al centro del dibattito da mesi, ha aumentato ulteriormente la tensione.

In assenza di nuove normative, le scuole si affidano ai regolamenti attuali per gestire la situazione. Si prevede che, una volta terminata l’occupazione, i dirigenti scolastici valuteranno eventuali danni e atti vandalici. Gli studenti riconosciuti come partecipanti dovranno affrontare varie conseguenze, che vanno dalla sospensione al risarcimento dei danni.

Come segnala La Repubblica, per esempio, al Tasso, la sospensione può variare da 3 a 10 giorni, con aggiunta di un risarcimento economico. Al Manara, la sospensione può estendersi fino a 15 giorni. Al Colonna, la sanzione potrebbe includere una decurtazione fino a due punti dal voto di condotta.

Gli studenti, nel frattempo, sperano in un dialogo costruttivo con le istituzioni, mentre le famiglie auspicano che le scuole non subiscano danni gravi. Il caso del Righi, dove gli studenti hanno lasciato l’istituto in condizioni perfette, è stato un esempio positivo.

La fine dell’occupazione è vista dagli studenti come una tappa in un percorso di lotta più ampio. Alcuni licei, come il Mamiani e il Vittoria Colonna, hanno annunciato l’intenzione di proseguire le occupazioni per promuovere ulteriori dibattiti e dialoghi.