Scuole paritarie, come sono distribuiti i fondi. Analisi Legge di Bilancio

Le scuole paritarie a partire dal prossimo anno potranno contare su oltre 120 milioni di euro in più derivanti dalla stabilizzazione dei fondi messi a disposizione dalle precedenti manovre. Lo si evince dalla tabella riassuntiva degli investimenti presente nella legge di bilancio 2023 pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Rispetto a quanto previsto in precedenza, prima dell’approvazione definitiva alla Camera della manovra, è stato stralciato l’emendamento proposto dal Governo per un contributo ordinario di 30 milioni destinati alle scuole non statali.

Per questi istituti scolastici, riconosciuti regolarmente dallo Stato, in totale si prevede una spesa 646.523.089 milioni di euro per il 2023, 2024 e 2025.

Dalle tabelle della manovra di Bilancio si rileva che sono stati stabilizzati i 70 milioni come fondo per la disabilità 2023-2025, e i 20 milioni in più per la scuola dell’infanzia, che saranno incrementate a 40 milioni a partire dal 2024.

Sarà comunque l’annuale decreto ministeriale a distribuire in modo preciso i fondi: il Ministro della pubblica istruzione -si legge sul sito del MIM (Ministero dell’Istruzione e Merito) – definisce annualmente, con apposito decreto, i criteri e i parametri per l’assegnazione dei contributi alle scuole paritarie e, in via prioritaria, a quelle che svolgono il servizio scolastico senza fini di lucro e che comunque non siano legate con società aventi fini di lucro o da queste controllate. In tale ambito i contributi sono assegnati secondo il seguente ordine di priorità: scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo e secondo grado”.

“Alle scuole paritarie di ogni ordine e grado, che accolgono alunni con certificazione di handicap riconosciuto come previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104 e successive disposizioni applicative, iscritti e frequentanti, è assegnato un contributo annuale per ogni alunno certificato, determinato a livello regionale, previa acquisizione delle certificazioni e verifica della loro rispondenza ai parametri previsti dalla medesima legge”.

Rispetto a quanto stanziato, riconosciamo lo sforzo da parte del Governo ma chiediamo adesso un riconoscimento pieno della vera parità”. Lo dice ad Orizzonte Scuola Virginia Kaladich, presidente Fidae.

In Italia non esiste ancora la possibilità di scelta della libertà educativa per tutti, dietro di noi c’è solo la Grecia. C’è questa discriminazione che noi da anni combattiamo“, aggiunge.

Costo medio per studente

Kaladich ricorda i dati sui costi che lo Stato deve affrontare per ogni studente, evidenziando la Circolare ministeriale in cui si pubblica il costo medio per studente con riferimento al Decreto Ministeriale del 10 marzo 2021 n.61, con il quale sono definiti criteri e parametri per l’erogazione dei contributi alle scuole paritarie per l’anno scolastico 2020/21.

Il Ministero, osserva Kaladich, richiama anche l’art. 5 comma 3 del citato Decreto, ove viene stabilito che: “Ai fini della sussistenza del requisito di cui al comma 2, lettera d), l’attività istituzionale è prestata con modalità non commerciale quando il corrispettivo medio (Cm) percepito dalla scuola paritaria è inferiore al costo medio per studente (Cms) annualmente pubblicato dal Ministero dell’istruzione ai fini della verifica del rispetto del requisito stabiliti dalla legge”.

I dati sono, comunque, sono molto interessanti per conoscere il costo medio per studente nei vari gradi di scuola: l’importo va dai 6.000 per alunno della scuola dell’infanzia ai circa 7.500 euro per allievo della scuola secondaria di II grado a fronte di 500/800 euro per la scuola paritaria“, continua la numero uno di Fidae.

Legge di Bilancio 2023 in Gazzetta Ufficiale. Poche novità per la scuola: materie STEM, riorganizzazione rete scolastica, orientamento

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