Se il cibo è solidale. Lantispreco aiuta le famiglie in difficoltà

di Paola D’Amico

Da Monza, Lecco, Sondrio si moltiplicano i progetti. Molte iniziative partite con la pandemia sono diventate permanenti allargando la rete. La collaborazione con i supermercati e la necessit di diffondere l’educazione alimentare

Non avevo la minima idea di quanto andasse sprecato. Angelo Frigerio, 64 anni, bancario in pensione, da cinque mesi gestisce il magazzino di Arci Spazio Condiviso a Calolziocorte, nel Lecchese, dove si stoccano le derrate per essere redistribuite agli indigenti. Un meccanismo ben rodato: Un ipermercato fuori Lecco ci consegna i beni in scadenza, noi appoggiandoci alla startup Regusto carichiamo i prodotti su una piattaforma e le associazioni collegate, dalla Caritas alla Croce Rossa, prenotano ci di cui hanno bisogno per la loro rete di assistiti. A quel punto, preparo i pacchi e loro il venerd vengono a ritirarli. Spazio condiviso partecipa al tavolo lecchese contro lo spreco costituito nel 2021.

Tutto nato con il primo lockdown del 2020 – racconta Daniele Vanoli, 34 anni, volontario dell’Arci, capofila del progetto – e poi ci siamo strutturati. E ora dal semplice aiuto, con la consegna dei pacchi alle famiglie, siamo passati all’educazione alimentare. Mentre cerchiamo nuovi store della grande distribuzione per la rete e di arrivare anche ai grossisti di ortofrutta e agli agricoltori per recuperare l’invenduto, ragioniamo sulla stagionalit dei prodotti e lavoriamo sul concetto del “termine minimo di conservazione”, per superare la diffidenza delle persone e far loro comprendere che le derrate che distribuiamo non sono cibo scaduto da buttare.

Parlo come mangio

Anche questo un tema della mostra itinerante Parlo come mangio allestita in questi giorni a Lecco, alla Torre Viscontea. A Sondrio, invece, dal 2016 ha aperto il primo market solidale Emporion (www.piusegnipositivi.org/emporion) che con il Csv entrato a far parte di una rete di aiuto a sostegno della fragilit composta da una decina di realt. Nel 2021 stato possibile fornire aiuto a 952 nuclei familiari. E c’ chi, come Giuliano Menatti, 55 anni, gi operaio tessile nella azienda dove aveva lavorato il padre prima di lui che per ha chiuso i battenti, arrivato al market da utente e sono rimasto come volontario, perch – spiega – quello che prendo me lo voglio guadagnare e perch aiutare chi ha bisogno un modo per ritrovare la stima in me stesso. All’Emporion lo hanno indirizzato gli assistenti sociali. Mi hanno consegnato una tessera a punti con cui paghi la spesa. Funziona come un normale supermercato. tutto molto semplice e dignitoso. Ora io d una mano in magazzino, se serve sistemo i prodotti nelle corsie, faccio le pulizie. Insomma, quello che serve.

Diventare un volontario vuol dire anche essere un tuttofare, conferma Lina Selvetti, 68 anni, maestra alla scuola materna, entrata all’Emporion quando sono andata in pensione e il market stava aprendo. Sondrio una piccola citt e capita di incontrare per strada chi ha beneficiato di questo aiuto temporaneo. Nei loro occhi leggi sempre la riconoscenza. Anche a Monza i lockdown hanno dato una accelerazione alla creazione della rete solidale. Noi di Auser siamo entrati nel progetto “Pane e rose” avviato nel 2016 – spiega Elvis Napolitano, 31 anni – quasi per caso. Durante la pandemia infatti abbiamo iniziato a fare la spesa per i nostri anziani soli. Poi arrivata la segnalazione di un supermercato che ci voleva consegnare prodotti prossimi alla scadenza. Entrare nella rete stato il passo naturale e successivo.

Dalla lotta allo spreco all’educazione alimentare nel rispetto dell’identit dei territori. Anche questo il progetto Save the food promosso dal Csv di Monza, Lecco, Sondrio ( www.csvlombardia.it/monza-e-brianza). Il nostro compito come Centro servizi per il volontariato – spiega il direttore Lucio Farina – creare le condizioni, o meglio costruire una cornice generativa, entro cui gli operatori possano dare il meglio delle loro possibilit, sapendo che nella complessit di oggi da soli non si va da nessuna parte. Un esempio arriva dalle reti di Monza e Sondrio: di fatto erano gi pronte. E durante il lockdown del 2020 le abbiamo subito messe a disposizione dei Comuni per sostenere le persone che erano a casa sole. Quando hai costruito un contesto generativo e scoppia una emergenza ecco che il territorio gi preparato a mettere in campo le risorse.

19 febbraio 2023 (modifica il 19 febbraio 2023 | 16:52)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version