Settimana di 4 giorni, un successo allestero La Cisl chiede la sperimentazione in Italia

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di Diana Cavalcoli21 feb 2023

Settimana lavorativa di 4 giorni in Italia: la Cisl chiede di provarla (dopo il successo di Londra)

Settimana corta anche in Italia. A proporlo la Cisl che parla di necessit di avviare sperimentazioni sul modello del Regno Unito dove 61 aziende hanno introdotto con successo l’orario ridotto a parit di stipendio. Secondo Roberto Benaglia, segretario generale dei metalmeccanici della Fim Cisl, il nostro Paese deve recuperare terreno rispetto all’Europa sia sul fronte del benessere dei lavoratori ma anche per sostenere la produttivit delle aziende: Posto il successo della sperimentazione in Regno Unito, serve un confronto tra le parti sociali. tempo di regolare il lavoro soprattutto nel settore manifatturiero in modo pi sostenibile, libero e produttivo.

Le ipotesi

L’ambizione del sindacato dei metalmeccanici quella di coinvolgere nei prossimi mesi una 50ina di grandi player del comparto, da Stellantis ad Abb. Realt in cui avviare percorsi sperimentali, lavorando per gradi. Si potrebbe cominciare — dice Benaglia — in pochi stabilimenti per capire la portata dell’intervento e le esigenze dei lavoratori, elaborando una formula su misura che tenga conto anche dei picchi di produzione delle imprese. L’idea della Fim Cisl negoziare a livello aziendale una forma di lavoro fatta di 4 parti di attivit piena e 1/5 di riduzione d’orario. Tempo che possa essere dedicato anche a formazione (online e non) o alla gestione dei carichi di cura. Si tratta di soluzioni per la flessibilit gi attuate in altri Paesi e che hanno dimostrato la loro efficacia come nel caso del Belgio o della Spagna.

I passi avanti in Italia

Alcune sperimentazioni rispetto alla settimana breve in Italia sono state avviate ma riguarda principalmente il settore dei servizi (Qui le aziende italiane coinvolte, da Banca Intesa alle altre) mentre per la manifattura si tratterebbe di una rivoluzione. Spiega Benaglia: I tempi sono maturi. Anche grazie all’innovazione tecnologia, penso alla gestione dei macchinari da remoto via tablet, il comparto metalmeccanico pu garantire una flessibilit nuova che richiede soluzioni nuove. Una riorganizzazione del lavoro potrebbe poi rendere pi attrattive le aziende del settore anche per i giovani. Generazioni che non chiedono solo salari pi alti ma tempo e un equilibrio tra vita e lavoro. Si tratta anche di venire incontro alle esigenze di tanti lavoratori over 50. La manifattura italiana ha l’et media pi alta d’Europa. Ripensare i tempi del lavoro anche per questa categoria sarebbe un passo importante nell’ottica del benessere lavorativo, aggiunge il sindacalista.

Il caso del Regno Unito

Del resto l’esempio inglese positivo. Le 61 aziende di diversi settori che hanno preso parte alla sperimentazione nazionale tra giugno e dicembre 2022 sono rimaste colpite dall’impatto della settimana breve. Il progetto prevedeva una riduzione oraria a 32 ore settimanali per ciascun dipendente, da spalmare su 4 giorni lavorativi, senza alcuna taglio dello stipendio. I risultati in termini di produttivit e benessere per il personale sono stati tali che 56 delle 61 aziende hanno deciso di continuare a lavorare su 4 giorni invece dei tradizionali 5 a settimana. Secondo i dati del Boston College, che ha analizzato la sperimentazione, circa il 39% dei dipendenti ha dichiarato di essersi sentito meno stressato e di aver usufruito di meno giorni di malattia rispetto al passato. In pi il numero di dipendenti che ha lasciato l’azienda sceso del 57% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Al tempo delle Grandi Dimissioni e della fuga dei giovani dall’Italia, Fim Cisl rimarca quindi la necessit di ridisegnare gli orari aziendali e ridurli non contro la competitivit aziendale, ma ricercando nuovi equilibri e migliori risultati. Il tempo quindi al centro del dibattito sul futuro del lavoro.