Siani: «Basta bimbi in carcere con le mamme. Anche la Lega ha votato sì»

la legge Mezzogiorno, 1 giugno 2022 – 07:40 Il deputato dem ha proposto la legge sulla incompatibilità, che ha già avuto l’ok della Camera: le donne con figli fino a sei anni, tranne casi di estrema gravità, andranno in case famiglia protette di Roberto Russo Per sdrammatizzare si potrebbe partire da un film come «Ieri, oggi, domani» in cui Sofia Loren, contrabbandiera di sigarette, si dava alle gravidanze seriali per evitare la cella. Oppure si può fare i conti con la realtà: nel 2018 una detenuta di Rebibbia, disperata, gettò i suoi due bimbi dalla tromba delle scale della prigione, uccidendoli. «Quando ascoltai la storia, raccontata dal cappellano del carcere, mi vennero i brividi». Paolo Siani, parlamentare dem, ha trasformato la sofferenza delle mamme recluse con i figli, in impegno civile. L’anno dopo depositò alla Camera una proposta di legge per evitare che i bimbi finissero in carcere con le loro madri o che in cella continuassero a finirci donne incinte. Lunedì scorso finalmente è stata approvata (241 voti a favore, Lega compresa, solo 7 contrari di Fratelli d’Italia). Adesso si aspetta il Senato, ma dovrebbe trattarsi di una formalità. Se tutto andrà bene, le mamme con i loro figli, fino ai 6 anni di età, non varcheranno più il cancello del carcere o degli istituti di custodia attenuata (Icam), ma al limite andranno in case-famiglia protette. Onorevole Siani, faccio l’avvocato del diavolo: ora non c’è il rischio che le mogli dei boss di camorra o di mafia restino a piede libero? «Questa è stata una delle obiezioni che mi furono mosse all’inizio in Parlamento. Mi dicevano che, proprio io, avrei dato un’opportunità alla mafia, perciò la proposta di legge ha rallentato molto. In realtà non è così, abbiamo previsto che nei casi di particolare gravità, se c’è elevata pericolosità sociale legata a certi reati, il giudice non autorizzerà la scarcerazione e le donne e i loro figlioletti dovranno permanere comunque negli Istituti di custodia attenuata». La stessa norma varrà anche per i papà? «Certamente. Se un padre a cui non sia stata revocata la potestà genitoriale fosse vedovo, oppure sua moglie non potesse provvedere per impedimenti accertati ad allevare la prole fino ai sei anni di età, anche in quel caso scatterebbe l’incompatibilità con la cella». Torniamo alle madri detenute insieme con i figlioletti, in realtà la legge che impedisce il carcere esiste già, almeno sulla carta. «Sì, ma nei fatti è difficilmente applicata. Quasi sempre capita che la donna incinta venga arrestata e il minore trasferito con lei in cella per consentirne l’accudimento. Invece, con la proposta di legge abbiamo reso obbligatorio che, al momento dell’arresto, al giudice venga subito comunicato lo status di gravidanza o l’esistenza di figli minori di anni sei, in questo caso il giudice deve subito prendere atto della situazione di incompatibilità con il carcere».L’associazione Antigone ha censito attualmente 19 bambini in cella con le loro madri, in tutt’Italia, fino a prima del Covid erano oltre sessanta. «Sì, in questi anni l’emergenza sanitaria ha convinto i giudici di sorveglianza a concedere maggiori benefici alle donne con bambini in carcere. Del resto, nelle mie visite nelle carceri femminili e negli Icam di mezz’Italia ho potuto constatare che, nonostante gli sforzi del personale e delle direzioni, le condizioni detentive di mamme e figlioletti erano precarie e comunque controproducenti per i minori. Lo sviluppo del cervello di un bambino è più veloce nei primi due anni di vita e molto influenzato dall’ambiente in cui vive».Il garante regionale per i detenuti campani, Samuele Ciambriello, continua a denunciare situazioni gravi. Proprio ieri ha denunciato uno strano suicidio di un detenuto a Santa Maria Capua Vetere. «Gli riconosco un grande impegno su un tema così complesso. Inoltre mi ha accompagnato e aiutato in varie visite nei penitenziari. All’Icam di Lauro, a Poggioreale, a Pozzuoli, a Rebibbia, tutte strutture che mi hanno sempre più convinto della necessità di tenere fuori dalle celle le mamme e i loro figlioletti». Un altro problema molto serio riguarda i detenuti anziani in carcere. Ci sono casi di ultraottantenni, segnati da reati per associazione mafiosa che magari risalgono a 30 anni prima. «Anche queste situazioni meriterebbero uno sguardo più umano. Questa legge dovrà servire a ripensare il concetto di carcere. La mia soddisfazione più grande è che anche molti deputati di Fratelli d’Italia hanno votato a favore e perciò li ringrazio pubblicamente». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 1 giugno 2022 | 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-02 13:10:00, Il deputato dem ha proposto la legge sulla incompatibilità, che ha già avuto l’ok della Camera: le donne con figli fino a sei anni, tranne casi di estrema gravità, andranno in case famiglia protette,

Pietro Guerra

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