di Redazione Sport
Il Cholo guadagna 40 milioni di euro annui, più di Guardiola e di Kloop. Fuori dalla Champions e dall’Europa League. I tifosi chiedono l’esonero
L’Atletico Madrid ha fallito anche l’ultima possibilità di restare in Europa. Dopo esser stata buttata fuori dalla Champions con la sconfitta contro il Bayer Leverkusen, ha perso anche col Porto ed è fuori dall’Europa League. Il declino di Diego Simeone è lento ma inesorabile già da qualche anno, la sua era madrilena iniziata nel 2012 e fatta di successi e trionfi potrebbe essere giunta al capolinea. Per il Cholo il piatto piange, nonostante la vittoria della Liga di due anni fa.
Quattro titoli negli ultimi otto anni, solo uno dal 2018: il momento sicuramente più complicato da quando è arrivato a Madrid e in generale la sensazione di guidare una squadra che ormai si trascina, fiaccata forse proprio dal Cholismo. Più spendi, più vinci? La risposta al quesito che da sempre divide il mondo del calcio in questo caso è «no». Il Cholo è tra gli allenatori più pagati d’Europa, anzi il più pagato. L’Atletico Madrid gli versa circa 40 milioni di euro lordi annui (intorno ai 22 milioni di euro netti). Sul podio trovano spazio anche il tecnico catalano del Manchester City Pep Guardiola con 23 milioni di euro lordi e l’allenatore del Liverpool Jurgen Klopp (17,5 milioni di euro lordi). Il Cholo guadagna molto di più di Antonio Conte (18 milioni di euro lordi) e Massimiliano Allegri, che porta a casa invece 12 milioni all’anno.
La sconfitta di martedì ha sollevato ancora una volta polemiche e proteste nel mondo social dei tifosi madrileni, che hanno chiesto a più riprese l’esonero dell’allenatore. La stampa spagnola ha parlato di «squadra senz’anima» e «morti viventi». Accadrà probabilmente che Diego Simeone vada via a fine stagione, ma questo è tempo di tener botta e lavorare. Uscire da una situazione che vede l’Atletico in leggero ritardo anche nella Liga: terzi in classifica ma reduci da una sconfitta contro il Cadice. Secondo il portale spagnolo El Chiringuito, il club avrebbe già avviato i contatti per sondare Luis Enrique. Nonostante il contratto di Simeone scada nel 2024, a giugno potrebbe chiudersi un ciclo. A gennaio invece sarebbero in lista di sbarco i calciatori Joao Felix e Rodrigo De Paul.
Nel giorno più buio i suoi fedelissimi sono al suo fianco e, come spesso ha ribadito nelle interviste, «per lui lavorare è meglio che piangersi addosso». Griezman, che per una particolare clausola del contratto era costretto a giocare mezz’ora a partita, è uscito allo scoperto, a telecamere accese ha allontanato le polemiche sull’allenatore spostando il tiro sui calciatori. «Non meritiamo di andare agli ottavi o all’Europa League. È così. Se riesci a vincere solo una partita nell’intera fase a gironi, il gioco è fatto. Non dobbiamo nasconderci, ma lavorare, chiudere la bocca e combattere». Su Simeone: «Siamo ai suoi ordini. È un orgoglio per noi giocare per lui e per questo club, dobbiamo dimostrarlo a loro».
Un orgoglio invece per Diego Simeone guardare in tv il figlio Giovanni passato quest’anno al Napoli. Nella sfida contro il Liverpool (persa 0-2 ma ininfluente ai fini del primato del girone) il Cholito ha giocato pochi minuti ma era stato protagonista contro i Rangers. I partenopei sono primi in campionato e primi in Champions e nonostante le difficoltà che papà Diego vive a Madrid, i messaggi del figlio lo riempiono di orgoglio. Che si tratti (quasi) di un passaggio di testimone nell’Olimpo del calcio?
2 novembre 2022 (modifica il 2 novembre 2022 | 16:05)
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