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Federov: Aspettiamo con ansia i nostri eroici soldati che stanno combattendo da leoni nella difficile battaglia di Bakhmut nel Donbass
DAL NOSTRO INVIATO A KRAMATORSK
Mi spiace, non sto bene perch la mia citt ancora sotto occupazione russa, dice Ivan Fedorov, che a 34 anni il sindaco di Melitopol, la citt meridionale tra Kherson e la Crimea invasa ai primi di marzo e annessa alla Russia col referendum farsa voluto da Putin in settembre, ma che tanti indicano come l’obbiettivo della prossima offensiva militare ucraina prevista per la primavera.
La regione da Zaporizhzhia verso Melitopol potrebbe essere presto al centro della guerra. Lui nella nostra intervista per telefono da Kiev si schernisce. Non posso commentare temi che riguardano il nostro esercito, spiega. Ma poi aggiunge: Ovvio che comunque siamo pronti. I nostri eroici soldati stanno combattendo da leoni nella difficile battaglia di Bakhmut nel Donbass, ribadiscono col loro coraggio che non siamo pronti a cedere neppure un centimetro della nostra terra e spero con tutto il cuore che presto anche Melitopol venga liberata con la stessa determinazione. Non voglio andare nei dettagli, ma ho buoni motivi per crederlo e ritengo possa avvenire nei prossimi mesi.
Cosa intende quando dice che siete pronti?
Abbiamo l’esperienza delle altre citt che sono gi state liberate negli ultimi mesi, come Karkhiv, Kherson, Izyum o Lyman. Abbiamo pronte le squadre dei tecnici per riallacciare la rete elettrica, le tubature dell’acqua, il riscaldamento e tutto il resto. Dopo la liberazione dovremo facilitare al pi presto il ritorno dei nostri cittadini.
Quanti abitanti sono rimasti?
Erano circa 160.000, ne restano 60.000, la maggioranza fuggita nelle zone controllate dal nostro esercito, oppure migrata in Europa. Di quelli che restano valutiamo che solo il 10 per cento sia disposto a cooperare con i russi.
Ci sono state molte deportazioni da parte dei russi?
Non da Melitopol. Sappiamo che all’inizio hanno deportato in Crimea circa 200 bambini che andavano a scuola nella zona occupata del reattore nucleare di Zaporizhzhia, ma poi li hanno riportati indietro dopo due mesi.
I russi si stanno trincerando?
S, le nostre fonti locali spiegano che stanno costruendo forti difese militari, scavano trincee su tre lati della citt ed erigono fortini. Tre settimane fa abbiamo appreso che offrono lavoro agli strati pi poveri della popolazione, pagano il sottoproletariato urbano perch nessun altro accetterebbe.
Ci sono attivit partigiane?
Esistono forti gruppi di resistenza partigiana locale che cooperano con le unit delle nostre forze infiltrate, pi che altro raccogliendo informazioni sulle truppe occupanti, individuando le loro basi da colpire e i loro percorsi. Anche i bombardamenti da distanza sono facilitati dalle loro segnalazioni.
Hanno assassinato o attaccato molti collaborazionisti?
Certamente, sono azioni segrete, ma per esempio diversi mesi fa hanno ferito grave il vicepresidente del consiglio municipale; hanno anche provato a mettere bombe sotto le auto dei collaborazionisti di cui non voglio fare i nomi per non pregiudicare le operazioni. Sappiamo che molti sono costretti a nascondersi e ridurre le loro attivit.
Lei al momento dell’invasione decise di restare a Melitopol, ma i russi la arrestarono, cosa avvenne?
Il 24 di febbraio 2022 decisi di restare per occuparmi della nostra gente. I russi arrivarono molto velocemente e fecero irruzione pi volte in ufficio alla municipalit per convincermi a cooperare. Io rifiutati fermamente, sino a che l’11 marzo venni rapito dai soldati.
Come si comportavano?
Diciamo che non erano ben educati. Tutti noi catturati dai russi siamo stati torturati. Ad oggi valuto che sia stato arrestato un migliaio di abitanti di Melitopol per periodi che vanno da pochi giorni a nove mesi. Ma non sappiamo quanti siano i desaparecidos.
Quando stato liberato?
Dopo 6 giorni mi scambiarono con 9 soldati russi.
7 marzo 2023 (modifica il 7 marzo 2023 | 22:11)
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