Smart working, il caos regole nei ministeri: dal tetto ai giorni allo stop ai buoni pasto

Lavoro

di Diana Cavalcoli 16 ago 2022

Se per i lavoratori delle aziende private il decreto Aiuti Bis non ha portato l’attesa proroga dello smart working semplificato (neanche per i fragili e i genitori under 14), nelle Pubbliche amministrazioni centrali le regole sono dettate dai Piao, i Piani integrati di attività e organizzazione. Che, però, sono diversi da ministero a ministero con il risultato di una situazione a macchia di leopardo. Vediamo quali sono le regole attuali.

Nuove regole

Il Piao è il documento unico di programmazione e governance che dal 30 giugno 2022 assorbe molti dei piani che finora le Pubbliche amministrazioni italiane erano tenute a predisporre annualmente: performance, fabbisogni del personale, formazione, parità di genere, lavoro agile, anticorruzione. In questo documento sono quindi confluiti anche i Pola, i piani per l’organizzazione del lavoro agile, fondamentali durante la pandemia. Parliamo di documenti che decidono quindi anche i giorni di smart working dei dipendenti e alcuni benefit collegati al lavoro in presenza.

Il caos delle regole

Nel piano del ministero del Lavoro è stato introdotto un limite alle giornate che i lavoratori con malattie anche gravi possono svolgere da remoto: non più di 3 giorni a settimana, 12 al mese. Stesse linee guida per genitori con figli fino a 14 anni e per chi abita lontano dall’ufficio. Quello del Lavoro è peraltro uno dei ministeri che utilizza strutturalmente lo smart working. Al 31 dicembre 2021, su un totale di 1.878 dipendenti in servizio (1.004 uomini e 874 donne), 1.380 dipendenti (658 uomini e 722 donne), circa il 73,48% del personale in servizio, svolge l’attività lavorativa da remoto.

Il rebus buoni pasto

Altri dicasteri non indicano invece limiti precisi per il lavoro da remoto. Tra i Piao più dettagliati c’ è quello del ministero degli Interni valido per il biennio 2022-2024 (qui il testo). Nel documento si stabilisce che «nelle giornate di attività in lavoro agile il dipendente non matura il diritto all’erogazione del buono pasto». Inoltre «per effetto della distribuzione flessibile del tempo di lavoro, nelle giornate di lavoro agile non è riconosciuto il trattamento di trasferta e non sono configurabili prestazioni straordinarie, notturne o festive, né protrazioni dell’orario di lavoro aggiuntive». I dipendenti si trovano quindi a dover scegliere tra il pranzo pagato o il lavoro da casa.

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, 2022-08-16 05:31:00, I Piao, i Piani integrati di attività e organizzazione, che includono le regole per lo smart working nei ministeri, cambiano da dicastero a dicastero. Il risultato è una situazione a macchia di leopardo nella Pubblica amministrazione, Diana Cavalcoli

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