di Viviana Mazza
Alla fine di queste elezioni Nancy non sarà più speaker della Camera e potrebbe diventare ambasciatrice a Roma. A San Francisco si apre la corsa alla sua successione
DALLA NOSTRA INVIATA PITTSBURGH Erano tutti a Roma, lo scorso 4 luglio, per la festa del giorno dell’Indipendenza. Nancy Pelosi, che alla fine di queste elezioni di midterm — se hanno ragione i sondaggi — non sarà più speaker della Camera; suo marito Paul, che nei giorni scorsi è stato aggredito nella loro casa di San Francisco da un uomo armato di martello che voleva rapire sua moglie; e due delle figlie, Christine, attiva in politica come la mamma, e Alexandra, documentarista. Mentre l’ottantaduenne Nancy, piccola e agile, si muoveva tra la folla e chiacchierava con Di Maio e altri, il marito la seguiva più lentamente, restando a volte un passo indietro, fuori dal cerchio di protezione delle guardie del corpo. Nei giorni successivi andarono a visitare i luoghi natii dei nonni di Nancy, in Abruzzo e Molise, ma lei — questa era la voce — prendeva le misure anche per il nuovo ruolo di prossima ambasciatrice degli Stati Uniti a Roma.
Se Nancy Pelosi lascerà sia il ruolo di speaker che quello di deputata di San Francisco sarà un cambiamento epocale per il partito. Tutti, già prima dell’attacco a Paul Pelosi, erano abbastanza cauti a Washington nel parlare delle proprie aspirazioni, ma i nomi circolano da un po’. Per il seggio di San Francisco, che Nancy Pelosi occupa da 35 anni, in lizza c’è un senatore 52enne della legislatura locale, Scott Wiener, ma sta emergendo anche — pur senza annunci ufficiali — un nome che Nancy potrebbe preferire, quello della figlia Christine Pelosi. Christine ha detto al sito Politico che potrà parlarne solo dopo le elezioni di midterm dell’8 novembre. Ma il fatto che non sia ufficiale, osserva lo stesso sito, non significa che la campagna elettorale non sia già iniziata dietro le quinte. Mentre Wiener è considerato un moderato (per gli standard di San Francisco), Christine Pelosi segue la linea della madre, che spesso accompagna negli eventi nella Bay Area e a Washington, sostenendo il programma del partito, i diritti delle donne, la lotta ai cambiamenti climatici e l’appoggio ai veterani. Ha scritto un libro, The Nancy Pelosi Way («way» nel senso di via e di metodo) e pubblica su twitter ogni domenica mattina una gif del sole in cui appare il volto di sua madre che dice: «Buongiorno». Christine non è mai stata eletta ad una carica politica, ma è stata procuratrice a San Francisco (è laureata in Giurisprudenza), ha lavorato per l’amministrazione Clinton e in varie posizioni nell’amministrazione del partito, oltre che come capo dello staff di un deputato locale. Ma anche Wiener ha molti alleati, inclusa la comunità Lgbtq di San Francisco: se eletto, sarebbe il primo membro apertamente gay del Congresso a rappresentare la città.
A prendere il posto di Nancy Pelosi come leader dei Democratici alla Camera, ruolo che occupa da vent’anni, ambiscono i deputati Hakeem Jeffries di New York e il californiano Adam Schiff (relativamente «giovani», hanno tra i cinquanta e sessant’anni) ma anche dalla generazione degli ottantenni potrebbero emergere dei candidati.
5 novembre 2022 (modifica il 5 novembre 2022 | 15:51)
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, 2022-11-05 14:56:00, Alla fine di queste elezioni Nancy non sarà più speaker della Camera e potrebbe diventare ambasciatrice a Roma. A San Francisco si apre la corsa alla sua successione, Viviana Mazza