Sos Tartarughe, inizia la stagione a rischio: e per salvarle arrivano in spiaggia i «Tartawatchers»

di Luca Bergamin

Sono già più di trecento in Italia i «Tartawatchers», volontari che su iniziativa di Legambiente sono impegnati a proteggere le tartarughe marine e i loro nidi nel periodo più delicato dell’anno: mappando i luoghi, invitando gli stabilimenti balneari e i turisti a rispettarli.

Inizia la stagione della nidificazione per le tartarughe e con essa quello dei pericoli. Per fortuna i lidi italiani si stanno sempre di più alleggerendo per non danneggiare quei loro nidi tra la sabbia. Sono oltre cinquecento, infatti, gli stabilimenti balneari che si sono impegnati a ridurre l’impiego di mezzi tecnici e acusticamente aggressivi o luminosi in grado di disturbare e spaventare le Caretta caretta assai sensibili durante la gestazione.

L’iniziativa di Legambiente denominata Lidi Amici delle tartarughe marine serve proprio per aumentare sempre di più il numero di queste entità ricettive attente alla salute e benessere degli animali del mare. E poi ci sono loro, i tartawatchers. Ovvero i volontari, soprattutto ragazzi, che hanno scelto di dedicare un po’ del loro tempo libero estivo alla cura delle aree dove le tartarughe depongono le uova, sensibilizzando i turisti a un comportamento in spiaggia che non sia lesivo delle necessità di queste bellissime testuggini che abitano da sempre le coste italiane.

Questi guardiani dei nidi si occupano, dunque, di seguire le tracce lasciate sugli arenili dalle madri, scoprire con precisioni quali siano i relativi siti di ovodeposizione in modo da metterli il più possibile in sicurezza proteggendoli da incursioni di animali selvatici. E poi si tratta di segnalarli anche per fare in modo che bagnanti, turisti e addetti ai lavori impegnati nella pulizia delle spiagge, anche involontariamente, non li danneggino. Sono già trecento questi assistenti umani delle tartarughe attivi nel nostro Paese: oltre a studenti ci sono operai, impiegati, liberi professionisti, tutti uniti dal comune amore per le Caretta caretta, che costituiscono una specie a rischio di estinzione, in grado di ammantare di grande fascino il nostro soggiorno in spiaggia. Queste tartarughe, del resto, hanno già tanti ostacoli da superare nella loro vita, a cominciare dall’inquinamento sempre più massivo delle acque cagionato dalla dispersione di materie plastiche. Insomma, sono già abbastanza stressate, senza che si tenga un volume troppo alto pur di ascoltare musica laddove si ode la melodia delle onde, e senza usare trattori per spostare le sedie a sdraio come si vede spesso fare ad esempio a Torre dell’Orso, iconica spiaggia della Marina di Melendugno in provincia di Lecce, nonostante le forti proteste dei bagnanti e senza che le forze dell’ordine intervengano. Per fortuna, però, adesso arrivano loro, i tartawatchers.

19 giugno 2022 (modifica il 19 giugno 2022 | 06:44)

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, 2022-06-20 11:59:00, Sono già più di trecento in Italia i «Tartawatchers», volontari che su iniziativa di Legambiente sono impegnati a proteggere le tartarughe marine e i loro nidi nel periodo più delicato dell’anno: mappando i luoghi, invitando gli stabilimenti balneari e i turisti a rispettarli., Luca Bergamin

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