“La legge 104 è stata una pietra miliare nel nostro Paese. A questa ha fatto seguito la 170 sui Dsa, abbiamo poi preso coscienza dei Bes. Il problema fondamentale dell’integrazione a scuola è da un lato quello della disponibilità di un numero di docenti formati, dall’altro della formazione che non è adeguata”. A dirlo il presidente Anp Antonello Giannelli durante l’evento organizzato dalla Fish in occasione dei 30 anni della legge 104.
“All’inizio – ricorda Giannelli – abbiamo avuto corsi di 1500 ore. Abbiamo assistito di recente a molte polemiche sui corsi di 25 ore. E’ una difficoltà che dobbiamo superare. La formazione deve essere tale da consentire di gestire anche le situazioni più difficili. Non è accettabile che, non avendo docenti formati, si prenda un docente di una classe di concorso qualsiasi e, senza alcuna preparazione, lo si mandi allo sbaraglio a gestire un compito che di fatto non è in grado di gestire. In questo modo diamo un disservizio all’alunno disabile e al docente, la cui professione viene squalificata”.
E aggiunge: “Dobbiamo ora passare dalla teoria alla pratica e trovare le risorse necessarie”.
E poi sul precariato: “I concorsi non sono più in grado di soddisfare la richiesta. Il comparto scuola è fatto di un milione id dipendenti, di cui 800 mila dicenti. Sono circa 30 mila i pensionati ogni anno. Non siamo in grado di gestire concorsi per 30 mila posti all’anno. Bisogna far sì che siano le scuole a procedere a queste assunzioni. Si possono studiare forme evolute di assunzione basate sulle competenze che servono. All’estero nelle realtà migliori si fa così. Dobbiamo avere il coraggio di fare così anche in Italia, lo dobbiamo a tutti i nostri alunni”, conclude Giannelli.
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