Quello del sostegno è uno dei temi che il nuovo Ministro, Giuseppe Valditara, intende riformare per garantire interventi importanti per l’inclusione scolastica.
“E’ un tema di civiltà, di umanità nel senso più pieno e più alto del termine. Il grado di civiltà di un Paese, di una società, si misura certamente anche dal modo in cui vengono realmente incluse le persone con disabilità“, ha riferito in precedenza.
Pertanto, secondo il Ministro, “dobbiamo concentrarci su tre problemi. Il primo è quello della discontinuità del rapporto tra alunno e insegnante di sostegno, a causa dei troppi cambi di insegnante che avvengono durante il ciclo scolastico. Il secondo è quello dell’insufficienza numerica dei docenti di sostegno. Il terzo è quello della loro disomogenea, e tuttora scarsa, formazione specializzata. Grazie ai fondi previsti per l’edilizia scolastica, provvederemo infine alla rimozione di tutte le barriere architettoniche nelle scuole italiane”.
Uno dei tasselli importanti come ha riferito Valditara, è il capitolo dedicato al TFA sostegno, dunque a formare nuovi insegnanti specializzati.
Nel 2021, con il Ministro Bianchi alla guida, il MEF ha dato l’ok all’attivazione di 90.000 posti per i TFA sostegno del triennio accademico 2021/24.
Di questi sono già stati attribuiti
- 22.000 posti per il VI ciclo anno accademico 2020/2021 DM n. 755 del 6 luglio 2021
- 25.874 posti per il VII ciclo anno accademico 2021/2022 DECRETO + DISTRIBUZIONE POSTI [PDF]
Se è innegabile la carenza di docenti di sostegno, questa necessità deve trovare un equilibrio con la capienza delle Università, cioè i posti che possono mettere a disposizione per erogare un corso di qualità.
C’è inoltre da capire cosa succederà alla “norma Pittoni” che prevede l’accesso al corso senza selezione per docenti con tre anni di servizio. Una norma, già presente, ma che necessita di una revisione se l’obiettivo è quella di estenderla al maggior numero possibile di aventi diritto.
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A proposito di Tfa sostegno, il consulente del Ministro Valditara, Max Bruschi, su Facebook è intervenuto per fare chiarezza e smentire alcune voci che volevano il prossimo ciclo di Tfa sostegno, come l’ultimo:”Detto chiaro e tondo, la “non notizia” secondo cui il prossimo ciclo di specializzazione sul SOS sarebbe l’ultimo è TOTALMENTE destituita del sia pur minimo fondamento. E mi piacerebbe davvero sapere da dove sia nata“.
“La realtà è un’altra. – continua l’espetto ed ex capo dipartimento del Ministero – Nel corso degli anni, il percorso di specializzazione sul SOS (erroneamente noto come “TFA sostegno”) ha avuto la fortuna di “istituzionalizzarsi” progressivamente: dopo una prima “pausa”, è bandito di anno in anno, con regolarità; ha acquisito tempi di avvio ed espletamento sostanzialmente coincidenti con l’anno scolastico e con tempistiche compatibili con le operazioni che riguardano il personale docente (mobilità, aggiornamento/costituzione delle graduatorie, concorsi); vanta un syllabus nazionale sostanzialmente in linea con le competenze richieste […]; si avvale infine, dal 2020, di una “programmazione triennale” dei numeri, concertata con MEF e FP, che consente una certa fluidità nelle procedure, visto che non è più necessario, di anno in anno, una estenuante riconcorsa ai “pareri”: una volta partito il IX ciclo, occorre solo che il MIM avvii le procedure per la programmazione per il triennio successivo”.
Prima la continuità didattica
Un passaggio fondamentale, ovviamente, è la continuità didattica che con le supplenze, specialmente con i posti in deroga, difficilmente si potrà raggiungere.
Per farlo serve una stabilizzazione del personale già specializzato e per l’anno prossimo dovrebbe vedere la luce la procedura riservata di assunzione sui posti di sostegno residuati dalle annuali immissioni in ruolo (ivi compresa la Call veloce), prevista dall’articolo 1, comma 980, della legge n. 178/2020 (legge di bilancio 2021), che ha modificato l’articolo 1 del DL n. 126/2019, convertito in legge n. 159/2019, introducendo i commi 18-novies, 18-decies e 18-undecies. Questa sarà disciplinata da un apposito decreto, che il Ministero ha già diffuso. Si attende quindi la modalità per la presentazione della domanda. Cosa prevede.
Bisogna comunque considerare che nell’anno scolastico 2023/24 per effetto della legge di bilancio 2021 la dotazione organica dei posti di sostegno sarà incrementata di ulteriori 9.000 posti. Il decreto.