La Spezia, auto con due operai del porto finisce in mare: morto il conducente, salvo il collega

di Redazione Cronache

La tragedia in mattinata nell’area di Calata Artom. I due erano a bordo di un mezzo di servizio quando sono precipitati dalla banchina. I sindacati: Un bollettino di guerra

Una manovra sulla banchina del porto e la macchina finita in mare: un operaio morto, l’altro, il passeggero si salvato per miracolo riuscendo ad uscire dall’abitacolo. La tragedia a La Spezia, nell’area di Calata Artom. Al momento lo scalo fermo in attesa che si completino le operazioni di recupero. La vittima, un portuale, ha 60 anni.

Secondo le prime ricostruzioni l’uomo era alla guida del mezzo di servizio insieme al collega, un frigorista, quando, per motivi da chiarire, nello spostamento tra le aree dello scalo precipitato in mare. Non si esclude nemmeno l’ipotesi del malore. L’auto finita in mare con il parabrezza distrutto. I vigili del fuoco hanno recuperato il corpo senza vita dell’uomo all’interno dell’abitacolo. L’altro, invece, stato soccorso e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia in codice giallo. Non in pericolo di vita.

Il bollettino di guerra delle persone che perdono la vita sul lavoro in Liguria continua ad aggravarsi. Denunciano in una nota Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria e Antonio Carro, responsabile Ast Cisl La Spezia commentando l’incidente in porto. In attesa che vengano accertate dinamica ed eventuali responsabilit, vogliamo esprimere vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’operaio che ha perso la vita e affermare con decisione ancora una volta che bisogna aumentare controlli, misure di sicurezza e formazione, ma anche la prevenzione sanitaria, soprattutto per le persone che lavorano in condizioni difficili.

15 dicembre 2022 (modifica il 15 dicembre 2022 | 12:10)

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, 2022-12-15 11:21:00, La tragedia in mattinata nell’area di Calata Artom. I due erano a bordo di un mezzo di servizio quando sono precipitati dalla banchina. I sindacati: «Un bollettino di guerra», Redazione Cronache

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