Spezzatino d’orso nel menu di un ristorante. Michela Vittoria Brambilla: «Aberrante e immorale»

di Paolo Virtuani

Un piatto a 18 euro (solo su prenotazione). La titolare: «Vengono apposta per assaggiarlo. La carne proviene dalla Slovenia dove la caccia all’orso è permessa»

Un piatto di spezzatino d’orso con polenta a 18 euro. Viene servito, solo su prenotazione, in un ristorante in provincia di Pordenone (che non citiamo per non fargli pubblicità, ndr). «Il gusto è a metà tra il capriolo e il cervo, ma più dolce», ha dichiarato la titolare al Gazzettino. In Italia l’orso è un animale protetto e la caccia è vietatissima, la carne proviene infatti dalla Slovenia, ma «i clienti vengono da tutto il Triveneto per assaggiarlo», ha aggiunto con una punta d’orgoglio.

Dalla Slovenia

In Slovenia ci sono circa 450 orsi, la caccia è consentita e regolamentata, la carne è venduta in macellerie autorizzate. In Italia per importare la carne d’orso è necessario provare che la materia prima provenga da una nazione, come Croazia, Bulgaria, Russia e Svezia, dove la caccia è legale. «Da parte delle autorità competenti siano messi in atto i più rigorosi e approfonditi controlli per verificare la provenienza di queste carni», ha commentato Michela Vittoria Brambilla, presidente di Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente). «Ma anche se fossero in regola, è aberrante. L’orso è in via di estinzione, pensare di dare via libera agli abbattimenti è concettualmente sbagliato e fa passare il principio che non sia possibile convivere con gli orsi. La convivenza è possibile ma va protetta e si deve trovare un equilibrio tra popolazione e specie protette, come è stato dimostrato in Abruzzo», prosegue la deputata. «Importare la carne di orsi uccisi in Slovenia è un reato morale contro la natura che io condanno decisamente. Gli italiani amano gli animali e non credo alla loro voglia di mangiare gli orsi».

I precedenti

Un caso simile era avvenuto con un ristorante in provincia di Belluno, che il 20 agosto scorso aveva proposto una serata «esclusiva» con porzioni di spezzatino d’orso offerti in menù a 19 euro. I carabinieri forestali e l’azienda sanitaria locale erano intervenuti per accertare la provenienza della carne. Una situazione paragonabile risale al 2011 alla festa a Imer della Lega Nord Trentino: all’epoca erano intervenuti i Nas che avevano proibito «il manicaretto» in quanto mancava il certificato di importazione della carne dalla Slovenia». I 53 chili di carne vennero sequestrati e sottoposti ad analisi anche perché molto spesso la carne d’orso è infestata dalla trichinella, un verme parassita che colpisce vari animali tra i quali i plantigradi.

29 novembre 2022 (modifica il 29 novembre 2022 | 19:38)

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