Il governo Meloni vuole spegnere l’identità digitale Spid? Ecco cosa può succedere

Trentatr milioni di cittadini e cittadine in possesso di un documento italiano hanno un’identit digitale Spid, con la quale possono accedere ai servizi online delle Pubbliche amministrazioni per effettuare pagamenti, iscrizioni o accedere a bonus.

Sabato scorso, intervenendo all’iniziativa per i dieci anni di Fratelli d’Italia a Roma, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha dichiarato l’intenzione di spegnere gradualmente Spid che raccoglie una serie di identit digitali e facilitare l’azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione. D’accordo tutti dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e avere la carta d’identit elettronica come unica identit digitale. A riportare l’affermazione l’agenzia Adnkronos.

Cosa vuol dire? E cosa pu significare, a livello pratico, per i 33 milioni che hanno gi Spid?

Prima di provare a rispondere utile ricordare cosa sia e a cosa serva la Carta di identit elettronica (Cie): attivata gi da pi di 32 milioni di persone, l’evoluzione del documento cartaceo. Si presenta come una carta di pagamento e ha due microchip contenenti i dati personali del titolare e le informazioni per autenticarsi online.

Quindi: per accedere al sito di Inps o a quello dell’Agenzia delle entrate, per esempio, si pu usare sia Spid sia la Cie, con la seconda che pu fornire un livello di sicurezza in pi. Attenzione, per, da smartphone l’autenticazione molto rapida in entrambi i casi: si tratta solo di inserire codici o avvicinare la carta al telefonino. Mentre da pc fisso chi usa Cie deve avere un dispositivo in pi (un lettore di smart card) con un software dedicato.

Cosa vuole fare Butti? Stando alla sua dichiarazione, sembra intenzionato a spegnere/chiudere Spid e rendere la Cie l’unico strumento per autenticarsi sia online sia offline. Suona anche comodo, lato cittadino, se non ci fosse lo scoglio del dispositivo aggiuntivo per l’accesso al pc.

L’idea di far convergere i due strumenti, fornendo le credenziali Spid a chi fa la carta di identit elettronica, e far gestire tutto dallo Stato era fra l’altro gi stata messa sul tavolo dal governo Conte II e dalla ministra per l’Innovazione Paola Pisano.

Il problema : quando Butti dice spegnere intende che i 33 milioni di identit digitali gi attive spariranno? (!) Oppure che confluiranno nel progetto Cie, gestito da ministero dell’Interno e Comuni?

Se l’ipotesi la seconda, ci si domanda come?: Spid viene erogata dai cosidetti Identity provider (Poste, usato nella quasi totalit dei casi, ma anche Aruba, Tim, Intesa e altri). Come avverrebbe la migrazione? E verso quale destinazione: perch non esiste un gestore pubblico deputato a occuparsene, al momento. In ottica convergenza, Pisano voleva inizialmente coinvolgere la partecipata dal ministro dell’Economia PagoPa — piano fallito — e aveva poi virato verso un ipotetico potenziamento degli Identity provider — secondo piano fallito —, perch c’ un tema di costi e investimenti, se si ci si appoggia anche ai privati.

E, ripetiamo, non si parlava di spegnimento di Spid ma convergenza fra i due strumenti, utile anche ad avere in un unico pacchetto il livello di sicurezza richiesto da Bruxelles per l’identit digitale europea che dovrebbe vedere la luce nel 2025. Vedremo.

In seguito alla pubblicazione di questo articolo Butti ha scritto in una lettera indirizzata al direttore del Corriere Luciano Fontana (qui il testo completo) che l’intenzione non quella eliminare l’identit digitale, ma averne solamente una, nazionale e gestita dallo Stato (proprio come quella che gli italiani portano nel loro portafogli dal 1931). Prosegue: Stiamo lavorando, sulla base di questa idea, sondando le necessit di tutti gli stakeholder coinvolti. I primi esiti dei nostri colloqui sono incoraggianti e li puntualizzeremo nei prossimi mesi con estrema trasparenza.

Il piano, coerente con quello tracciato da Pisano, quello di lavorare per assicurare il rilascio della Cie da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilit, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo Spid. Nei prossimi mesi occorrer coinvolgere i fornitori di identit digitale. Un’idea potrebbe essere chiedere loro un supporto alla migrazione a Cie, favorendo una transizione negoziata tra i due sistemi. Sia Spid che Cie sono “identit digitali Eidas”, notificate a Bruxelles. La migrazione andr pertanto gestita a livello europeo, spiegandone il senso e, soprattutto, notificando tempestivamente eventuali variazioni tecnologiche necessarie a rendere la Cie pi usabile. Stando a questa precisazione, il ruolo dei fornitori/identity provider cruciale per individuare una soluzione e si dovr individuare un gestore pubblico.

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, 2022-12-19 19:08:00, Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha dichiarato l’intenzione di «avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale». Cosa significa, Martina Pennisi

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