Staffetta 4×100, bronzo per l’Italia con Miressi, Ceccon, Zazzeri e Frigo ai Mondiali di nuoto

di Arianna Ravelli, inviata a Budapest

Ai Mondiali di nuoto di Budapest i quattro ragazzi, argento all’Olimpiade di Tokyo, tornano sul podio con 3’10’’95 dietro a Usa e Australia

Non si vince un argento olimpico per caso, i nostri quattro jet tornano sul podio anche ai Mondiali maledetti di Budapest (messi-tolti-rimessi in calendario, disertati da molte star, qualcuna non è venuta perché preferiva i più comodi Giochi del Commonwealth, come l’australiana Ariarne Titmus, qualcuna perché infortunata come il re della rana Peaty): Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo, formazione ristretta e obbligata (Deplano è risultato positivo pochi giorni fa), sono venuti, eccome, e si sono anche fatti notare. E non solo per i video delle presentazioni che costringono i nuotatori a improvvisare balletti, petti in fuori, o cuoricini, (i nostri sembrano abbastanza disinvolti), ma perché questo bronzo mondiale è una cavalcata emozionante dietro gli Usa guidati da Caeleb Dressel e l’Australia, battuta a Tokyo che questa volta ci soffia il secondo posto all’ultima bracciata.

È stata una gara esaltante: partita all’inseguimento con Miressi, il nostro Jacobs delle piscine, campione mondiale in vasca corta, che parte troppo forte e paga nei secondi cinquanta («Non sono per niente soddisfatto di me oggi, ho sbagliato la gara, meno male che c’erano gli altri, ma siamo un gruppo solido»), chiude la prima frazione col quinto tempo, con Ceccon — dopo le fatiche dei 50 delfino — che tiene e si porta quarto («Abbiamo fatto gli stessi tempi di Tokyo, sono soddisfatto»), e Zazzeri che va a mille e ci riporta in alto, addirittura secondi, con la Gran Bretagna che ci tallona terza, e Frigo che tiene il podio ma viene superato dall’Australia all’ultimo. Zazzart l’uomo del pomeriggio è l’artista del gruppo: «Che disegno mi ispira questa gara? Una roccia, perché questo siamo. Gli Stati Uniti? Chissà, noi possiamo crescere, vediamo di batterli quando conta davvero…», Parigi 2024 non è poi così lontana.

Le altre gare

Ceccon è l’ uomo multitasking

: poco prima di mettersi al collo la prima medaglia mondiale, aveva migliorato due volte il record italiano nei 5o farfalla, riuscendo sia nelle batterie del mattino che nella semifinale del pomeriggio a far stampare lo stesso tempo di un mostro come Caeleb Dressel sette volte campione olimpico e campione del mondo in carica (anche lui, come la cannibale Ledecky non ha disertato i Mondiali: lei ha iniziato vincendo l’oro nei 400 stile). «Ho sbagliato l’arrivo, sono arrivato molto molto lungo, quindi ho ancora margine — racconta Thomas —. Domenica nel giro di mezzora potrei avere la semifinale dei 100 dorso e la finale dei 50 farfalla, devo imparare a dosare le energie». Bene anche Tete Martinenghi che nei 100 rana ha chiuso le semifinali con il miglior tempo (58’’46) staccando nettamente l’olandese Kamminga (58”89). «E non mi sono neanche stancato», ha detto Tete che domani cercherà di approfittare nel modo migliore dell’assenza di Peaty (uno che vince ininterrottamente dal 2015 ma si è fratturato un piede qualche tempo fa).

La giornata ha visto anche il quinto posto di Marco De Tullio nei 400 stile (3’44”14 ) vinti dall’australiano Winnington e con l’azzurro che era stato terzo per tre quarti di gara. «Un peccato perché alla fine proprio non vedevo nulla».

(in aggiornamento)

18 giugno 2022 (modifica il 18 giugno 2022 | 21:39)

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, 2022-06-18 22:10:00, Ai Mondiali di nuoto di Budapest i quattro ragazzi, argento all’Olimpiade di Tokyo, tornano sul podio con 3’10’’95 dietro a Usa e Australia, Arianna Ravelli, inviata a Budapest

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