di Elena Meli
Diventa dannoso per il cervello, invece, quando cronico o supera una certa soglia. Chi ha una buona rete sociale di supporto riuscirebbe a gestire meglio le tensioni
Anche per lo stress, come per i medicinali, tutta questione di dosaggio: troppo fa sicuramente male al cervello (e non solo), ma un po’ di tensione non guasta e anzi aiuta ad avere una miglior memoria di lavoro, quella a breve termine che serve a immagazzinare informazioni di utilizzo rapido. Lo dimostra una ricerca pubblicata sulla rivista Neuropsychologia, secondo cui lo stress deleterio per le prestazioni cognitive solo se oltrepassa una certa soglia.
Prove di memoria
I ricercatori hanno sottoposto oltre 1200 giovani adulti a test mnemonici di riconoscimento di oggetti e volti mentre il loro cervello veniva analizzato per capire come si attivassero le diverse aree; inoltre, tutti hanno risposto a un questionario di valutazione del livello di stress. I risultati hanno mostrato che nel cervello dei partecipanti pi sotto pressione le zone cerebrali connesse alla memoria a breve termine risultavano poco attive , mentre al contrario i n chi riferiva livelli di stress soltanto moderati queste aree erano particolarmente “accese” e anche i risultati dei test mnemonici sono stati superiori. Poich lo studio non ha direttamente valutato i livelli di stress, misurati solo attraverso un questionario, non si pu affermare che ci sia la prova di un rapporto di causa-effetto certo, ma si tratta di un indizio che depone a favore di un possibile ruolo positivo dello stress a basse dosi sulle funzioni cognitive.
La teoria dell’ormesi
Si tratta della cosiddetta teoria dell’ormesi, che potrebbe prosaicamente tradursi con il detto ci che non uccide, fortifica: uno stimolo di per s negativo come lo stress pu essere un agente condizionante positivo perch pu aiutare a gestire meglio eventuali, successivi eventi difficili e stressanti. Da un po’ di tempo i ricercatori hanno iniziato a verificare se sia davvero cos in merito allo stress e questo studio, assieme ad altre indagini condotte in precedenza sugli animali, sembra indicare che la teoria valga almeno per le performance mnemoniche: un piccolo stress migliora la memoria di lavoro anche nei ratti, per esempio, cos come sembra accadere nell’uomo stando a questo nuovo studio.
Attenzione a quello cronico
Saper gestire uno stress moderato consente perci di anticipare eventuali problemi futuri per reagirvi al meglio. Al di l di un livello che si imparato ad affrontare oppure quando cronico, invece, lo stress diventa per dannoso e si associa a funzioni cognitive peggiori e a conseguenze negative per la salute. La soglia tollerabile, stando ai dati raccolti, p u cambiare a seconda della quantit e qualit delle relazioni: i partecipanti all’indagine, che dichiaravano di avere una buona rete sociale di supporto, sembravano riuscire a gestire meglio lo stress e le tensioni.
11 gennaio 2023 (modifica il 11 gennaio 2023 | 13:07)
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