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Per la prima volta, dal 1983/1984, si registra una flessione della presenza di nelle nostre scuole. La Regione con la quota maggiore è la Lombardia
di Redazione Scuola
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Sul sito del ministero dell’Istruzione è disponibile, dal 29 luglio, l’annuale approfondimento statistico con i dati relativi alle studentesse e agli studenti con cittadinanza non italiana, riferiti all’anno scolastico 2020/2021. Per la prima volta dal 1983/1984, primo anno scolastico nel quale sono stati raccolti dati statistici attendibili, nel 2020/2021 si registra una flessione della presenza di studenti con cittadinanza non italiana nelle nostre scuole: sono 865.388, 11.000 in meno rispetto all’anno precedente (-1,3%). Nonostante la flessione, resta inalterata la percentuale di studenti con cittadinanza non italiana sul totale degli studenti in Italia (sono il 10,3%) poiché è diminuito, al contempo, di quasi 121 mila unità (-1,4%) anche il totale generale degli alunni.
La flessione
Flessione nell’Infanzia e nel primo ciclo, aumento nella secondaria di II grado. La diminuzione più consistente si registra nella scuola nell’infanzia (-12.742 bambine e bambini), seguono primaria (-8.000) e secondaria di I grado (-3.550). Considerando solo queste tre aree educative, la flessione sarebbe pari a 24.500 persone. Viceversa, nella secondaria di II grado si rileva un aumento di oltre 13 mila ragazzi, dunque il calo complessivo degli studenti con cittadinanza non italiana si riduce a un totale di 11.400.I tassi di scolarità sono analoghi a quelli degli studenti italiani sia nella fascia di età 6-13 anni (quasi il 100%), sia in quella 14-16 anni (94,1%), mentre nei 17-18 anni il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana scende al 77,4%.
La presenza nelle Regioni
Il 65,3% delle studentesse e degli studenti con cittadinanza non italiana risulta concentrato al Nord, seguono il Centro, con il 22,2%, e il Sud con il 12,5%. La Regione con la presenza maggiore è la Lombardia, che nello scorso anno scolastico ha ospitato 220.771 studenti con cittadinanza non italiana, oltre un quarto del totale presente nel nostro Paese (25,5%).
Le seconde generazioni
La percentuale dei nati in Italia sul totale delle studentesse e degli studenti di origine migratoria, nel 2020/2021, è arrivata al 66,7%, oltre un punto in più rispetto al 65,4% del 2019/2020.Gli studenti di cittadinanza non italiana sono originari di quasi 200 Paesi del mondo. Il 44,95% è di origine europea, una percentuale stabile, seppure in lieve diminuzione. Seguono bambini e ragazzi di provenienza africana (26,9%) e asiatica (20,2%).
, 2022-07-29 15:59:00, Per la prima volta, dal 1983/1984, si registra una flessione della presenza di nelle nostre scuole. La Regione con la quota maggiore è la Lombardia, di Redazione Scuola