di Valentina Santarpia
La protesta dell’Unione degli universitari e la nota di Palazzo Chigi: Nuova milestone in quarta rata. Errori materiali avrebbero spinto la scelta del rinvio
Come previsto, non ci sono i soldi per gli alloggi universitari nella terza rata del Pnrr. Solo un problema tecnico, assicurano da palazzo Chigi. Sugli studentati avevamo ragione ma il Ministero non ci ha mai voluto ascoltare, protesta l’Udu (unione degli universitari). Ma com’ andata?
Il Pnrr prevede 960 milioni per realizzare 60 mila posti letto entro il 2026. Quando esplosa la polemica del caro affitti per studenti, a maggio, con tanto di tende piantate davanti agli atenei, il ministero dell’Universit aveva assicurato che erano gi stati creati 8.581 posti aggiuntivi, di cui 7.524 gi assegnati a studenti universitari. Rimanevano circa 52.500 posti letto da realizzare. E i soldi per completarli arriveranno pi in l, in vista dell’obiettivo finale. L’importo complessivo dei finanziamenti non cambia, insomma, ma viene rinviata solo la programmazione e l’erogazione: una scelta fatta dopo scambi costruttivi, precisa un portavoce della Commissione Ue, tra governo italiano e Commissione europea.
La misura sugli alloggi per studenti comprende una riforma volta a incentivare gli enti privati nell’offerta di alloggi per studenti attraverso il cofinanziamento. E ci si aggiunge un investimento volto ad aumentare significativamente l’offerta di posti letto per studenti entro la met del 2026, spiega il portavoce. Nella terza richiesta di pagamento del piano nazionale di ripresa e resilienza italiano stato inserito un obiettivo intermedio per introdurre una nuova pietra miliare nella quarta rata per garantire che l’obiettivo finale (previsto per la met del 2026) possa essere effettivamente raggiunto. La chiave del rinvio sta tutta l, in quella milestone, pietra miliare, che un traguardo qualitativo, un po’ meno specifico di un target. E che permetter al governo di avere altri sei mesi per aggiornare in documenti e recuperare gli importi relativi agli alloggi successivamente e di avere come obiettivo non pi una tappa intermedia, ma direttamente un punto finale di caduta.
L’Unione degli universitari insorge: Avevamo detto che non era corretto dare 210 milioni ai privati, spesso per posti letto che esistevano gi mentre andavano rendicontati solo posti letto nuovi. La responsabilit di questo fallimento tutta del Governo, dicono gli studenti, chiedendo un incontro urgente con la ministra Bernini per ripensare insieme il piano di realizzazione degli studentati, dicono gli studenti. Sul tavolo ci sono 960 milioni di euro per realizzare 60mila posti letto entro il 2026. L’Italia non pu permettersi di perdere questi importanti fondi. Siamo disponibili a collaborare con il Ministero, ma dall’altra parte ci aspettiamo la volont di mettere al centro il diritto allo studio di tutti, anzich il profitto economico di pochi.
Ma perch gli alloggi sono stati rinviati? Dopo un’approfondita interlocuzione con la Commissione Europea, oggi il Governo italiano ha presentato nella riunione della Cabina di Regia sul PNRR una richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti, al fine di: inserire una nuova milestone nella quarta rata; chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura; correggere alcuni errori materiali, precisa una nota di palazzo Chigi. I perch del rinvio, secondo fonti del governo, sono legati dunque a errori di tipo materiale nella stesura dei progetti per la realizzazione dei posti letto. Il problema di fondo, come spiega Federico Fubini, che l’Italia, secondo la Commissione europea, non era riuscita a raggiungere l’obiettivo quantitativo previsto di aggiungere 7.500 posti letto in studentato entro la fine del 2022. Il governo si sempre detto convinto di aver soddisfatto questa richiesta ma, secondo Bruxelles, una parte dei posti letto era preesistente e non avrebbe dovuto essere contata nel finanziamento.
Le indicazioni previste avrebbero dato luogo a diverse interpretazioni giuridiche, anche di che cos’ un posto letto per studente: pu essere un posto gi esistente in uno stabile affittato e vincolato, come dice il governo, oppure deve essere un posto letto ex novo in struttura ad hoc, come sostengono gli studenti? La Commissione Ue avrebbe anche voluto dati precisi riguardo agli occupanti, per essere sicura che gli alloggi fossero destinati agli studenti: ma la severa legge sulla privacy italiana avrebbe impedito di fornirli. Insomma, una serie di piccoli intoppi, che per fanno slittare alla prossima rata il fondo per gli alloggi. Non filtra agitazione dal ministero dell’Universit: l’obiettivo realizzare tutti gli alloggi entro il 2026. E la manifestazione d’ interesse, lanciata agli enti pubblici per l’utilizzo di immobili da destinare ad alloggi per studenti, sarebbe andata bene: terminata l’11 luglio e tra qualche settimana dovrebbero essere resi noti gli esiti. E anche la commissione istituita per valutare i prezzi calmierati sta procedendo con il proprio lavoro.
20 luglio 2023 (modifica il 21 luglio 2023 | 11:40)
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