Studenti senza regole: per Paola Mastrocola le colpe risalgono al 68; secondo Valditara lascensore sociale si è bloccato a metà anni 70

Mentre sui social imperversa ancora la polemica sul caso della scuola di Rovigo, Paola Mastrocola, docente di liceo, scrittrice e saggista, interviene con una sua considerazione con cui cerca di spiegare i motivi del comportamenti “devianti” e “deviati” degli studenti di oggi.
Per la verità Mastrocola ripropone nuovamente un suo vecchio “mantra”: secondo la ex docente paghiamo le conseguenze di un Sessantotto «degenerato, che negli ultimi 30 anni si è diabolicamente mescolato al consumismo sfrenato e alla cultura dello spasso, dando origine a una società del benessere a tutti i costi, dove vige il diritto al divertimento e alla soddisfazione immediata di ogni desiderio e appettato senza nessun dovere previsto».
Nella intervista rilasciata a La Verità la scrittrice mette in evidenza che il clima dominante oggi “è fatto di un permissivismo venato da buone intenzioni”.
“Le parole d’ordine – aggiunge – sono accoglienza, inclusività, diritti. Regole blande, che perlopiù si disattendono. E al posto delle sanzioni, l’analisi delle cause (economiche, sociali, psicologiche), la comprensione, l’ascolto, la lezioncina morale affidata agli esperti. Tutto viene ricondotto al “disagio giovanile”.
A dare man forte a Mastrocola è il ministro Valditara in persona che intervenendo a a Fenix, la festa di Gioventù Nazionale ha detto: “Nel 1975, a metà degli anni Settanta, sono dati di Bankitalia e non di propaganda, si blocca l’ascensore sociale, la scuola non è più in grado di promuovere socialmente chi parte da posizioni svantaggiate. Non è un caso, perché arriva a ridosso di una stagione che ha compromesso la capacità della scuola di promuovere lo sviluppo e dare opportunità a ogni ragazzo”.

Mastrocola e Valditara sembrano però trascurare o dimenticare un dato molto semplice: dal 1970 in avanti l’Italia non è stata certamente governata da pericolosi bolscevichi.
Dal 1972 al 1983, se si esclude la pausa del repubblicano Spadolini, ci furono solo governi democristiani; negli anni 80 ci fu la parentesi dei governi Craxi; poi dal 1987 al 1992 di nuovo 4 Governi democristiani. Nel 1994 arriva il primo Governo Berlusconi, poi una pausa “di sinistra” per 5 anni e quindi nel primo decennio del nuovo millennio 7 anni di governi di centro-destra con due ministre che tutti ricordano per due riforme che non appaiono proprio ispirate al ’68 o a Don Milani.
Quindi se proprio vogliamo e dobbiamo individuare dei “colpevoli” dovremmo forse riconoscere che le responsabilità sono piuttosto diffuse.

Ma come si può uscire da questa situazione?
Mastrocola ha una idea per una possibile riforma per la scuola del futuro.
I tre punti fermi della sua proposta sono la revisione dei programmi della scuola del primo ciclo, un aumento significativo del potere degli insegnanti oltre ad uno studio serio da parte degli studenti, perché “le difficoltà fanno crescere, e il giudizio, anche espresso in voti, serve a dare ad ognuno la misura di quel che vale e di quanto può migliorare”.

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