di Redazione Cultura
Extra digitale un ritratto del grande editore che lavor a fianco di Verdi e Puccini. Nell’inserto in edicola e App, il racconto del lavoro di digitalizzazione dell’Archivio storico Ricordi che viene presentato il 18 gennaio a Milano
Nell’Italia musicale a cavallo fra Otto e Novecento la figura, geniale e bizzarra al contempo, di Giulio Ricordi (Milano, 1840–1912) , stata fondamentale per l’imagine culturale del nostro Paese all’estero (nel 1911 apr una filiale di Casa Ricordi a New York). Trattava personalmente con Giuseppe Verdi, sostenne con forza e passione Giacomo Puccini. Fond diversi periodici musicali (La Gazzetta Musicale di Milano, Musica e Musicisti e Ars et Labor), invent altre iniziative editoriali, intu precocemente le potenzialit del marketing nella musica, ma fu anche, come si diceva poc’anzi, un personaggio bizzarro che il suo talento lo applicava anche nella composizione musicale, firmandosi con lo pseudonimo di Jules Burmein. questo l’argomento del Tema del Giorno, l’extra quotidiano solo digitale dell’App de la Lettura, di mercoled 18 gennaio. Lo firma Helmut Failoni, che nel supplemento #581, in edicola e nella stessa App, racconta il processo di digitalizzazione dell’Archivio storico Ricordi di via Brera a Milano , dove conservata e custodita la pi importante raccolta musicale privata del mondo. Un lavoro di digitalizzazione che verr presentato al pubblico il 18 gennaio alle 11 nella milanese Biblioteca nazionale Braidense.
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Nella sezione Temi dell’App sono disponibili anche altri approfondimenti extra. Come quello di Alberto Casadei, professore ordinario di Letteratura italiana a Pisa, che racconta l’idea di labirinto, come simbolo dei simboli, citando il palazzo del mago Atlante nell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, e lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, i cui racconti sono essi stessi intrichi di parole e di trame, che si sviluppano in giardini con sentieri che di continuo si biforcano o in biblioteche di Babele senza inizio, senza ordine, senza fine. Arrivando al pi sconvolgente degli spazi labirintici moderni: quello descritto da Stephen King nel suo horror Shining (1977), reso ancor pi terribile nel film omonimo di Stanley Kubrick (1980). Il Tema collegato a la Lettura #581, in edicola e digitale, alla graphic novel di Michele Petrucci che racconta uno dei capolavori di Franco Maria Ricci, editore e artista grafico che ha dato vita nei pressi di Fontanellato (Parma) proprio a un labirinto, nel segno di una passione condivisa con l’amico Borges. Un altro Tema quello di Matteo Persivale sui libri dedicati alla guerra del Vietnam come Dispacci (Rizzoli) dell’inviato Michael Herr e Vietnam in guerra (Leg edizioni) del grande romanziere John Steinbeck, o come il bestseller Le cose che portiamo (DeA Planeta) di Tim O’Brien e Nato per uccidere (Bompiani) di Gustav Hasford, che ha ispirato il film Full Metal Jacket di Stanley Kubrickan. Mentre nel supplemento #581, in edicola e digitale, lo scrittore americano ex marine Karl Marlantes (1944) in un testo inedito svela come nato il suo romanzo autobiografico del 2010 Matterhorn (ora in una nuova edizione che esce il 20 gennaio per Solferino), dedicato all’esperienza durante la guerra in Vietnam. Nell’App disponibile anche l’incipit della nuova introduzione di Marlantes a Matterhorn. Il volume che esce nella traduzione di Gianni Pannofino (pagine 608, euro 19) un’ opera monumentale che narra la guerra del Vietnam, o meglio la storia dei soldati che combatterono con Marlantes; il titolo rimanda al vocabolo tedesco del monte Cervino e si riferisce al nome in codice di un’immaginaria collina contesa fra soldati americani e vietnamiti.
Tornando a la Lettura, il #581, in edicola e nell’App, il numero si apre con il dialogo molto intenso tra il regista e drammaturgo francese Florian Zeller, e lo scrittore Sandro Veronesi sui temi della famiglia e delle difficolt delle relazioni nel mondo di oggi, argomento centrali del film The Son (Il Figlio) di Zeller che sar nelle sale italiane il 9 febbraio. Dopo il toccante, doloroso The Father, con il quale ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura (con Christopher Hampton), Zeller prosegue nel nuovo lavoro la costruzione di una trilogia dedicata alla famiglia contemporanea (in attesa di The Mother, il terzo capitolo): nella conversazione con Veronesi, il regista spiega di aver voluto raccontare nel nuovo film le lontananze incolmabili, le frammentazioni e le fragilit di un rapporto non pi cos definito, quello tra padre e figlio, in una famiglia in cui l’abbandono e la depressione pesano pi dell’affetto.
Altra anticipazione su la Lettura il nuovo, atteso libro di Salman Rushdie, Victory City, che esce negli Stati Uniti il 7, in Inghilterra il 9 febbraio, e che sar in Italia per Mondadori nel mese di febbraio: il primo dopo l’attentato dell’agosto 2022, in cui lo scrittore, accoltellato durante una conferenza, ha subito gravi ferite e ha perso la vista da un occhio. Matteo Persivale, che ha letto in anteprima per la Lettura il nuovo romanzo, racconta sul supplemento il mondo immaginario e mitico che Rushdie ha costruito giocando con l’espediente del manoscritto ritrovato e rifondando, addirittura, la civilt indiana delle origini.
Dell’India di oggi, e delle sue aspirazioni geopolitiche nel nuovo scenario mondiale, parla l’economista e premio Nobel Amartya Sen, nell’intervista di Alessandra Muglia. Anche nell’App de la Lettura, nella sezione Temi, si pu leggere un focus extra dedicato alla regione indiana, e in particolare alle cinque sfide moderne di quel mondo, raccontate nell’approfondimento curato dalla stessa Muglia.
Una storia poco nota di eroismo e bont viene raccontata dallo scrittore Fabiano Massimi, che nel suo Se esiste un perdono (Longanesi, in libreria dal 24 gennaio) ricostruisce la vicenda del broker inglese Nicholas Winton (1909-2015), che con grandi rischi riusc a salvare dalla persecuzione nazista 669 bambini, di famiglie ebree o dissidenti, portandoli in treno da Praga attraverso l’Europa fino a Londra: lo scrittore visita con la Lettura i luoghi del salvataggio, e ne parla con Patrizia Violi.
Nella sezione Sguardi, un’altra anticipazione riguarda la manifestazione Arte Fiera, che a Bologna ritorner dal 3 febbraio, di nuovo nella sua sede storica, i padiglioni 25 e 26, e avr una firma particolare, anzi due. Al curatore Simone Menegoi infatti si affianca un noto collezionista, Enea Righi: nella conversazione tra i due, a cura di Stefano Bucci, vengono illustrate le particolarit di quest’edizione che porter molti cambiamenti, non solo logistici e organizzativi, con nuove impostazioni, grandi rientri di molte gallerie d’arte, e con un’attenzione speciale per gli artisti italiani.
Un’altra anticipazione, nelle Maschere: il regista Paolo Genovese porta sullo schermo la storia che ha gi narrato in un romanzo (Einaudi, 2018), Il primo giorno della mia vita, che sar nelle sale il 26 gennaio. La vicenda di quattro persone che hanno deciso di farla finita, e di un uomo misterioso che prova a farle riavvicinare alla vita, con un pizzico di magia: fuor di metafora anche un invito a rinnamorarsi dell’esistenza, dopo anni durissimi che hanno accentuato i problemi e le sofferenze di tutti. Nell’intervista di Cecilia Bressanelli, il regista racconta il percorso del suo progetto, nato prima della pandemia e realizzato quando l’emergenza sanitaria era ancora in corso, con le riprese effettuate nella Roma quasi deserta dell’inizio del 2021.
13 gennaio 2023 (modifica il 17 gennaio 2023 | 20:05)
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