Il Superbonus al 110% per le villette potrebbe valere tre mesi in pi del previsto e i dipendenti pubblici con 67 anni potranno su base volontaria restare in servizio fino a 70 anni. Si tratta di alcune proposte di modifica al decreto legge Milleproroghe all’esame del Senato. In particolare, per le case unifamiliari nelle quali al 30 settembre 2022 sia stato effettuato almeno il 30% dei lavori, il maxi incentivo al 110% potrebbe valere non pi fino al 31 marzo, bens fino al 30 giugno. A richiedere la dilazione un emendamento di Fratelli d’Italia al Milleproroghe, la proposta rientra tra quelle segnalate. Tra gli emendamenti segnalati, che verranno cio posti al voto dell’aula, c’ anche la modifica che accorda ai dipendenti pubblici la possibilit di lavorare fino a 70 anni, a condizione che abbiano gi 67 anni (ossia l’et della pensione di vecchiaia). L’opzione di restare in servizio valida solo per chi non ha raggiunto 36 anni di contributi, al momento a beneficiarne sono solo alcune categorie, come i dirigenti sanitari.
Dopo il 14 febbraio
Se tutto fila liscio gli emendamenti, insieme ad altre modifiche (la proroga al 31 dicembre 2023 dei dehors per gli esercenti nell’ambito delle misure anti Covid) verranno esaminate e poi votati nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato a partire dalla prossima settimana. A Palazzo Madama l’approdo in aula del Milleproroghe previsto dopo il 14 febbraio, a valle delle elezioni regionali. Nel frattempo, ieri alla Camera arrivato il via libera unanime alla proposta di legge in materia di equo compenso delle prestazioni professionali. Il provvedimento ricalca i contenuti di una proposta di legge approvata a Montecitorio nella scorsa legislatura, l’iter di approvazione si era poi interrotto al Senato con lo scioglimento anticipato delle Camere. Il testo interviene sulla disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, con la finalit di rafforzare la tutela del professionista e stabilendo che per essere considerato equo il compenso deve essere proporzionato alla quantit e qualit del lavoro svolto e alle caratteristiche della prestazione professionale. La proposta sull’equo compenso restituisce dignit al professionista e difende il diritto dei cittadini a ricevere servizi di qualit, osserva il Consiglio nazionale degli ingegneri. Un atto di giustizia e un principio di civilt giuridica, commenta Marta Schifone, responsabile professioni di Fratelli d’Italia
Iscriviti alle newsletter di L’Economia
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
L’Italia e l’Europa viste dall’America
E non dimenticare le newsletter
L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18