Superbonus, cosa succede dopo lo stop a cessione del credito e sconto in fattura?Lollobrigida: Rimediato a unemergenza

Domande &risposte

di Gino Pagliuca17 feb 2023

Superbonus, cosa succede ai cantieri dopo lo stop del governo a cessione del credito e sconto in fattura?

Superbonus, si chiude l’epoca dello sconto in fattura e della cessione del credito. Resta solo la possibilit di eseguire i lavori a proprie spese e provvedere in un secondo momento alla detrazione fiscale. La svolta epocale anche per un istituto, cio uno sgravio fiscale, cos giovane ma enormemente fortunato.
Il sunto della questione questo: per i bonus che matureranno da ora in poi non ci sar pi la possibilit di ottenere lo sconto in fattura n di cedere i crediti. Resta solo la detrazione nella dichiarazione dei redditi. Questi i contenuti del decreto legge approvato gioved dal Consiglio dei ministri. Un provvedimento inserito all’ultimo momento per fermare una situazione, secondo il governo, quasi fuori controllo, con gravi conseguenze sul debito.

1. A che cosa porterebbe un blocco delle cessioni del credito?
Il decreto stato pubblicato in Gazzetta ed in vigore da oggi, venerd 17 febbraio. Per limitarci al Superbonus bisogna distinguere tre diverse situazioni.
La prima di chi ha gi avviato i lavori e, soprattutto se ha eseguito almeno una cessione a Sal (Stato avanzamento lavori), possibile quando si siano effettuate almeno il 30% delle opere: non ci dovrebbero essere problemi a ultimare il cantiere.
La seconda di chi ha depositato la Cilas (la Comunicazione di inizio lavori) ma non ha ancora anche avviato le opere. Anche in questo caso si potr ancora cedere il credito, ma il rischio di incontrare una controparte bancaria non troppo disponibile.
La terza situazione invece appare chiara: per chi non ha ancora presentato la Cilas non ci sar la possibilit di cedere il credito.

2. Il Superbonus per non viene eliminato…
Senza cessione del credito un bonus per pochi (e anche molto ricchi), perch per evitare l’incapienza fiscale servono redditi imponibili molto alti. E questo per i condomini. Per le villette si ricorre al quoziente familiare con valori piuttosto bassi, incompatibili con l’importo delle detrazioni di cui eventualmente godere. Un blocco avrebbe effetti pesantissimi sulle famiglie, sulle imprese e su tutta la filiera delle costruzioni.

3. Perch il meccanismo delle cessioni si arenato?
Le banche, dopo aver fatto il pieno di crediti, sono arrivate al limite della capienza fiscale; inoltre, diversi provvedimenti normativi e le interpretazioni talora date dalle Entrate consigliavano agli istituti di muoversi con molta prudenza per evitare il rischio, qualora finanziassero operazioni non regolari, di vedersi sequestrare il credito. Questo secondo aspetto stato per superato dalla circolare del 6 ottobre 2022 delle Entrate, con cui si afferma che qualora la banca avesse effettuato adeguati controlli non poteva essere considerata responsabile in solido con il cedente. Questo principio viene recepito anche dal decreto.

4. Quali contromisure sono state prese per favorire la circolazione dei crediti?
Dopo una prima cessione, fatta dal contribuente o all’impresa o a un qualsiasi soggetto, la seconda e la terza cessione devono avvenire obbligatoriamente a un soggetto vigilato (banca, finanziaria, assicurazione). Le banche possono ricevere anche una quarta cessione e a loro volta cedere alla clientela professionale. Finora servito a poco. L’ultimo rimedio cui si era pensato era la cessione a enti pubblici, ma il governo ha detto stop.

5. cambiato anche il quadro economico…
Le cessioni, quando praticate, oggi sono prezzate tra 92 e 94 euro ogni 110 di credito, all’inizio venivano remunerate tra 100 e 104 euro. Significa che il Superbonus comunque oneroso per il contribuente. Il blocco riguarda tutte le agevolazioni ma il peso dello stop minore, perch le somme in gioco sono pi basse, il rischio di incapienza minore e la remunerazione poco appetibile: per i bonus spalmati su dieci anni si ottiene, a fatica, il 70% del credito.

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