Supplenze e algoritmo: il posto di lavoro viene assegnato tramite una vera e propria lotteria. Lettera

Inviata da Emanuela Ercole – Gentile Orizzonte Scuola, sono un’insegnante con due lauree, precaria da 10 anni, mamma di tre figli ed oggi disoccupata
a causa di un algoritmo che decide chi deve lavorare e chi no. Vi scrivo per manifestarVi la mia profonda amarezza, il mio disagio e la totale disillusione nei confronti di ciò che ho sempre considerato la mia missione, ovvero insegnare ai ragazzi.

Ma Vi scrivo soprattutto nella speranza che vogliate approfondire la gestione del sistema informatico che determina le assegnazioni delle cattedre poiché, seppure impostato per ottenere buoni fini, i suoi malfunzionamenti generano diffuse ingiustizie e profondo disagio per molti insegnanti.

Vi chiedo gentilmente pochi minuti per ascoltare la mia vicenda, comune a moltissimi colleghi, per sostanziare quanto ho precedentemente affermato.

Essendo residente a Padova ho inserito le scuole del mio Comune nel sistema informatico di assegnazione delle cattedre. Non ho potuto estenderle alla Provincia in quanto, come già anticipato, sono madre di tre figli ancora piccoli che mi impongono una necessaria presenza.

All’atto delle assegnazioni, con mio grande stupore apprendo di essere stata “saltata” sia nella prima che nelle successive chiamate, nonostante avessi un punteggio superiore agli insegnanti scelti al mio posto.

Chieste spiegazioni all’Ufficio Scolastico, mi viene risposto che l’algoritmo lavora per “priorità” e che ero stata esclusa perché, nell’assegnare di volta in volta le cattedre, il sistema “non torna indietro” a riconsiderare gli esclusi, ma va avanti partendo dall’ultimo nominativo considerato e “saltando” quindi tutta la lista precedente.

Sarebbe corretto questo funzionamento se, all’atto della selezione, tutte le scuole del Comune avessero depositato già le loro richieste nel sistema. Mentre nella realtà non esiste una scadenza di inserimento per le scuole che, invece, si aggiungono di volta in volta.

Capita quindi, come nel mio caso, di essere stata esclusa nella prima chiamata di Padova perché con punteggio inferiore: ed è giusto. Ma capita di essere stata esclusa anche dalle successive chiamate di Padova (ovvero dalle scuole “ritardatarie” nell’inserimento a sistema) non perché superata nel punteggio ma semplicemente perché l’algoritmo è andato avanti e non ha più considerato i nominativi esclusi nella prima chiamata: questo è profondamente ingiusto e scorretto!
Questo è ciò che accade. Il posto di lavoro viene assegnato tramite una vera e propria lotteria.

Io voglio augurarmi che questi, chiamiamoli, “paradossi” del sistema delle assegnazioni non siano noti al Ministero e che qualcuno, possa quindi intervenire per sanarli e per rendere il sistema veramente meritocratico ed equo.

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