Tajani: «Una crisi folle. Si deve continuare ma senza Conte»

di Paola Di Carodi Il coordinatore di FI Tajani: basta con i dilettanti allo sbaraglio. Il Pd non resterebbe da solo: ci sono Renzi, Calenda, Di Maio La condizione è una, ma per Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, non negoziabile, tanto più dopo il durissimo discorso di Conte: «Siamo favorevoli a che il governo continui a lavorare fino al termine della legislatura, come Berlusconi ha sempre sostenuto per senso di responsabilità verso il Paese. Ma il M5S di Conte non può più farne parte». Perché? «Perché tornare con il M5S significa cedere ai ricatti di chi ha bruciato in un colpo solo 18 miliardi degli italiani e affossato l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo. Abbiamo bisogno di serietà ed affidabilità. Basta con i dilettanti allo sbaraglio. Non è accettabile che Bruto, che ha tentato di assassinare Cesare e continua ad avere quell’obiettivo, resti al suo posto». In queste ore sono tantissimi gli appelli a Draghi perché resti. Se lo aspettava? «È la conferma di quello che diciamo noi: aprire questa crisi è stata una follia». Andando al voto oggi avreste grandi chances di vincere, Meloni preme: che rispondete? «Aspettiamo cosa deciderà di fare il capo dello Stato e cosa ci dirà Draghi. Abbiamo votato la fiducia tre giorni fa, non è che adesso possiamo allegramente mandare Draghi a casa. A casa devono andarci i 5 Stelle. Questo non è un momento normale: la crisi mondiale morde, c’è una guerra in Europa, c’è l’inflazione, l’aumento dei prezzi, il rischio che i più deboli siano quelli più danneggiati da una crisi. Non è un gioco, siamo una forza responsabile». La Meloni no? «Ma loro sono sempre stati all’opposizione, è una posizione diversa. Noi ci siamo assunti una responsabilità da patrioti per il bene dell’Italia. E non possiamo fare spallucce di fronte a un fatto di gravità eccezionale come l’insensata mossa del M5S, che mina non solo la figura di Draghi, premier sbeffeggiato che ha l’autorevolezza per trattare in Europa temi cruciali come il tetto del prezzo sul gas. Non è il nostro leader e anche noi abbiamo fatto le nostre battaglie, come sul catasto. Ma mai minacciando la sfiducia, mai creando problemi di credibilità al Paese». Non è che temete di vincere le elezioni ma di trovarvi un Paese ingovernabile? «Non temiamo nulla, stiamo già governando, con serietà e responsabilità che secondo tutti i sondaggi gli italiani stanno premiando. Se si andrà al voto, per colpa solo del M5S, ci riuniremo come centrodestra e faremo un programma serio, senza partire dal tema della leadership, che non è quello che importa oggi agli italiani». Se Draghi confermasse le dimissioni sareste delusi? «Draghi ha subito un’offesa anche personale, e ci vuole rispetto per le persone oltre che per le cariche. Vedremo quello che dirà. A noi interessa il Paese prima di ogni cosa». Il Pd però come può restare in un governo con il fianco sinistro completamente scoperto? Voi non diventereste troppo dominanti? «Ma noi non abbiamo mai fatto quello che hanno fatto loro, né il Pd che ha tirato fuori temi divisivi come cannabis o lo ius scholae da prendere o lasciare, né tantomeno il M5S. Non abbiamo mai detto “o flat tax o cade il governo”. Siamo responsabili». Resta lo sbilanciamento del governo a destra. «Ma il Pd non è solo: ci sono Calenda e Renzi, c’è Leu, c’è Di Maio… Magari potrebbero arrivare altri parlamentari dal M5S, capendo che quel partito si sta suicidando per l’ossessione di far fuori Draghi…». 16 luglio 2022 (modifica il 16 luglio 2022 | 23:09) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-16 21:13:00, Il coordinatore di FI Tajani: basta con i dilettanti allo sbaraglio. Il Pd non resterebbe da solo: ci sono Renzi, Calenda, Di Maio, Paola Di Caro

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