“Taxi gratuiti per chi esce dalla discoteca dopo aver bevuto”. Questo potrebbe sembrare un servizio utile per prevenire gli incidenti stradali, ma la recente iniziativa del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha suscitato non poche polemiche. Paolo Crepet, sociologo e psichiastra, è stato uno dei primi a manifestare il proprio disappunto.
L’iniziativa, che ha visto una fase sperimentale al “Muretto” di Jesolo, è stata promossa con l’obiettivo di evitare che le persone guidino in stato di ebrezza. Ma, come sottolinea Crepet, il messaggio potrebbe essere fuorviante. “Ubriaconi di tutto il mondo unitevi” ha commentato ironicamente riferendosi alla proposta, facendo una parodia di Marx. Secondo il sociologo, l’idea stessa di fornire un servizio taxi gratuito in queste circostanze potrebbe apparire quasi offensiva, in particolare quando pensiamo a coloro che, ad esempio, necessitano di trattamenti sanitari e devono affrontare spese di trasporto.
Le critiche di Crepet non si fermano qui. Il psichiatra lamenta anche i recenti tagli alla sanità e all’istruzione, e si chiede come possa il governo trovare risorse per una simile iniziativa. La provocazione si estende ai genitori: “Se leggessero davvero i miei libri, riderebbero di fronte a queste cose”, sottolinea, facendo riferimento alla propria visione educativa e alle responsabilità che i genitori dovrebbero avere verso i propri figli.
La vera questione, forse, è capire qual è il vero messaggio che il governo vuole inviare con questa proposta. È un tentativo genuino di prevenire gli incidenti stradali o una mossa populista che potrebbe avere effetti collaterali indesiderati? Solo il tempo dirà se l’iniziativa avrà successo, ma una cosa è certa: il dibattito è appena iniziato.
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