Le indicazioni e i consigli che riprendiamo in questo nostro articolo riguardano principalmente gli alunni che sono stati adottati internazionalmente e che hanno la necessità di affrontare l’ingresso scolastico a seguito immediato del loro arrivo in Italia. Tali suggerimenti, che sono desunti dalle nuove “Linee di indirizzo” adottate dal MIM, se i dirigenti e gli insegnanti dovessero valutarne la possibilità di avvalersene, possono essere usate con beneficio anche con alunni che sono stati adottati nazionalmente.
Scuola dell’infanzia
Il documento allegato alle “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati – 2023” (prot.AOOGABMI n.5 del 28.03.2023), documento al quale, più volte, stiamo facendo riferimento, in riferimento alla scuola dell’Infanzia prevede che sarebbe “auspicabile inserire nel gruppo classe un alunno che sia stato adottato internazionalmente non prima di dodici settimane dal suo arrivo in Italia. L’inizio della frequenza richiede altrettanta attenzione ai tempi. E’ necessario evidenziare che i bambini con vissuti di istituzionalizzazione possono percepire lo spazio scuola come una situazione “familiare”: tuttavia, anche se il bambino può sembrare a proprio agio, non appare opportuno accelerare le fasi di inserimento, ma è consigliabile, in ogni caso, riservare il tempo necessario al consolidamento dei rapporti affettivi in ambito familiare.
Il progetto e i tempi di inserimento nella scuola dell’Infanzia
Pertanto, anche attraverso il confronto di rete (scuola, famiglia, enti, servizi) occorre definire – sottolinea l’allegato 2 delle “Linee di indirizzo” – un progetto che sia rispettoso dei tempi di adattamento dei bambini; ad esempio, per le prime otto settimane sarebbe auspicabile aumentare con progressività (compatibilmente con i permessi lavorativi della famiglia) la frequenza scolastica:
- Nelle prime quattro settimane attivare una frequentazione di circa due ore, possibilmente in momenti di gioco e in piccolo gruppo e ponendo attenzione affinché ci sia continuità con gli stessi spazi e riti. Nella pratica si è visto che è facilitante attivare le prime frequentazioni non a ridosso dell’avvio del tempo scuola e con preferenza nella mattinata. Può essere facilitante prevedere la prima frequentazione con l’accoglienza durante una merenda a cui può seguire il gioco. Per bambini di questa età è consigliabile l’esplorazione degli spazi scuola con gradualità, soprattutto nel passaggio dentro-fuori.
- Nelle successive quattro settimane si può cominciare ad alternare la frequentazione: un giorno due ore al mattino e un giorno due ore al pomeriggio. Il tempo mensa può essere introdotto in modo alterno anch’esso. Il tempo pieno con fase riposo, se il minore è nel gruppo dei piccoli, può essere così introdotto a partire dalla dodicesima settimana di frequentazione.
Scuola Primaria
Per la scuola Primaria si prevedono tempi diversi. Le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati – 2023” (prot.AOOGABMI n.5 del 28.03.2023), sottolineano come sia auspicabile inserire nel gruppo classe un alunno che sia stato adottato non prima di dodici settimane dal suo arrivo in Italia. Nella prima accoglienza in classe di tale alunno, specificano le “Linee di indirizzo”, specialmente se arrivato in corso d’anno, al fine di creare rapporti di collaborazione da parte dei compagni, si consiglia di:
- realizzare una visita collettiva nella scuola per conoscerla con la presenza del neo-alunno, dei genitori, della insegnante prevalente e di un compagno/a;
- presentare all’alunno la sua futura classe, le principali figure professionali (il collaboratore scolastico, gli insegnanti delle classi vicine, ecc.);
- preparare nella classe un cartellone/libretto di BENVENUTO con saluti (anche nella sua lingua di origine, se adottato internazionalmente). Predisporre un cartellone di classe dove incollare con lui la sua foto, precedentemente fornita dai genitori adottivi, facendo in modo che tale attività coinvolga tutta la classe, per non sottolineare le differenze;
- durante la visita attirare l’attenzione dell’alunno sui locali più significativi della scuola attaccando cartelli in italiano e cartelli simbolo (ad esempio, per il bagno, per la palestra, per le aule speciali ecc.).
Alcuni accorgimenti: l’orario flessibile
Tutti gli alunni che sono stati adottati (sia internazionalmente che nazionalmente) al primo ingresso, in particolare se arrivati in corso d’anno, dovrebbero avere, specificano le “Linee di indirizzo”, la possibilità di poter usufruire – solo per un limitato periodo iniziale – di un orario flessibile, secondo un percorso specifico di avvicinamento, sia alla classe che alle attività (es. frequenza nelle ore in cui ci sono laboratori/lezioni di musica/attività espressive e grafiche, di motoria, laboratori interculturali ecc. …), in modo da favorire l’inserimento, valutando l’incremento di frequenza caso per caso; così come sembra possa essere favorente prevedere, rispetto alla classe di inserimento, la possibilità per l’alunno di partecipare ad attività includenti e di alfabetizzazione esperienziale in classi inferiori.
Altre misure da adottare in caso di manifestazioni di stati di sofferenza emotiva
Soprattutto dopo qualche mese dall’inserimento in classe, alcuni alunni potrebbero manifestare stati di sofferenza emotiva, che hanno necessità di essere accolti. Potrebbero risultare utili, se applicabili, specificano le “Linee di indirizzo”, le seguenti misure:
una riduzione dell’orario di frequenza (per permettere la frequentazione di altre esperienze di cura – logopedia, psicomotricità ecc. … che se esperite dopo la frequenza dell’intero orario scolastico potrebbero non portare ai risultati attesi);
- didattica a classi aperte;
- didattica in compresenza;
- l’utilizzo dei modelli di apprendimento cooperativo e di tutoring.
Attività o studio adeguate in termini di quantità e qualità
Quello di cui sopra non significa che allo studente non vadano rivolte proposte di attività o studio, ma che siano adeguate in termini di quantità e qualità, per lo meno nella fase iniziale, al fine di:
- promuovere condizioni di sviluppo resiliente;
- promuovere la relazione all’interno della classe di appartenenza;
- favorire lo scambio ed il confronto delle esperienze anche in ambito extrascolastico;
- sostenere e gratificare l’alunno al momento del raggiungimento dei successi scolastici;
- permettere all’alunno di dedicarsi con serenità a tutte le altre richieste relative al processo di integrazione anche famigliare e che sicuramente assorbono tanta della sua energia.
Il PDP
Le misure sopra elencate e riprese dalle brillanti “Linee guida”, attuate nella fase di accoglienza in classe/a scuola, è auspicabile che, laddove risulti necessario, siano formalizzate dal team docente all’interno di un Piano Didattico Personalizzato, che risponda agli effettivi bisogni specifici dell’alunno. In allegato un PDP elaborato dall’Istituto Comprensivo Statale Desulo diretto brillantemente dal DS Prof.ssa Daniela Sau.
, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.orizzontescuola.it/tempi-e-modalita-dinserimento-degli-alunni-neo-arrivati-nella-scuola-dellinfanzia-e-primaria-in-allegato-un-modello-di-pdp/, Didattica,stranieri, https://www.orizzontescuola.it/feed/, Antonio Fundarò,