Interviene in una lite stradale per aiutare un amico e finisce ucciso a calci e pugni: c’è un arresto

di Carlotta Lombardo

I carabinieri hanno fermato un uomo di 26 anni sospettato della morte del tunisino, operaio di 40 anni, che domenica era intervenuto in aiuto di un automobilista italiano, a sua volta aggredito da un altro nordafricano che gli chiedeva soldi per essere stato investito in bici

Un giovane nigeriano è stato fermato per l’omicidio del tunisino Ridha Jamaaoui, 40enne operaio edile picchiato fino alla morte nella notte fra sabato e domenica in via Romagna, a Terni, dopo un incidente stradale di banale entità, che peraltro non aveva coinvolto nessuno dei due. L’autore avrebbe 26 anni e ora è indagato dalla Procura di Terni per omicidio volontario.

L’uomo, padre di famiglia e in Italia con la sua famiglia come richiedente asilo, è stato portato dai militari alla caserma del comando provinciale di Terni dei carabinieri verso le 22.30 di ieri ed è stato interrogato. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, domenica un automobilista ha investito un uomo in bicicletta, vicino a un’area di servizio nel quartiere di Borgo Bovio. I due hanno iniziato una trattativa per chiudere subito l’accaduto con un risarcimento, sulla cui entità hanno, però, finito per litigare (il ciclista voleva 150 euro). Il nordafricano di 40 anni (la vittima) era intervenuto in aiuto dell’automobilista che conosceva mentre il fermato sarebbe entrato nella lite per spalleggiare l’uomo in bicicletta. Dagli iniziali soccorsi si sarebbe passati a una lite e a una colluttazione.

La situazione è degenerata e l’arrestato, corpulento, avrebbe rincorso la sua vittima per finirlo a mani nude. Il nigeriano avrebbe infatti aggredito la vittima con calci e pugni e il pestaggio si è concluso con la morte del tunisino, che ha cercato invano di scappare. Nella rissa secondo le testimonianze avrebbero partecipato diversi extracomunitari. «Ridha, che conosco, passava lì per caso: si è avvicinato per fare da paciere —racconta a Il Messaggero un testimone che ha atteso i soccorsi al fianco dell’uomo che stava morendo o forse era già morto —. Io temendo per la mia compagna ho preferito spostare la macchina, poi sono tornato indietro e lui era già a terra. Ho inseguito l’extracomunitario che, dopo averlo massacrato di botte, è scappato via in bici, ma l’ho perso di vista».

Jamaaoui, padre di tre figli, avuti da due diverse compagne, aveva lavorato come saldatore con una sua ditta individuale e poi aveva iniziato a lavorare per un’impresa edile. Viveva a Terni da diversi anni e avrebbe compiuto 40 anni il prossimo 6 gennaio. «Era una brava persona — racconta un conoscente al giornale locale Umbria On —. Un uomo buono, un po’ provato dalle vicissitudini sentimentali. Ci vedevamo di solito al bar la mattina, per un caffè, poi lo passavano a prendere per andare a lavorare. Sono molto colpito dalla fine che ha fatto, non la meritava di certo». Oggi verrà effettuata l’autopsia.

Sulla tragedia di Borgo Bovio è intervenuto il sindaco di Terni, Leonardo Latini: «Sono sconcertato e addolorato da quanto accaduto stanotte a Borgo Bovio: un omicidio che sembra essere stato particolarmente violento e che ha provocato una morte assurda e inaccettabile; un fatto del tutto estraneo al modo di vivere e ai valori della nostra comunità — ha detto il primo cittadino —. Per valutare la dinamica e le cause di questo grave episodio attendiamo le verifiche e le indagini delle forze dell’ordine e della Procura».

29 novembre 2022 (modifica il 29 novembre 2022 | 12:58)

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