Terremoto Napoli, scuole chiuse a Pozzuoli: sciame sismico ai Campi Flegrei, scossa notturna di magnitudo 4.2

I Campi Flegrei continuano a tremare: in questi giorni, praticamente quotidianamente, si stanno registrando scosse, di alta o bassa intensità in Campania. Stanotte un terremoto di magnitudo 4.2 ha disturbato il sonno di molti abitanti. Lo riporta Ansa.

La scossa più forte di magnitudo 4.2 che si è verificata alle ore 3.35, durata per molti secondi. Per fortuna al momento non risultano esserci danni a persone o cose. Si è verificata solo una caduta di calcinacci a Napoli. Scosse di minore intensità, magnitudo 2 e 2.2, erano state registrate anche nella tarda serata di ieri. Il terremoto è stato avvertito in un’area ampia, con segnalazioni anche da Roma e Potenza. 

Il terremoto di di magnitudo 4.2 “è stato il maggiore degli ultimi 40 anni” ed “è avvenuto durante uno sciame cominciato ieri mattina alle 5, caratterizzato da 60 eventi di intensità inferiore”: lo ha detto Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. 

Controlli nelle scuole

Verifiche sono in corso da parte della task force della manutenzione scolastica presso gli edifici sedi di scuole comunali. A Pozzuoli le scuole sono state chiuse. Lo ha reso noto il sindaco Luigi Manzoni che ha disposto le verifiche negli istituti scolastici della città. “Siamo nella casa comunale per gestire le eventuali segnalazioni dopo la scossa di magnitudo 4.2 per un’ulteriore verifica degli istituti scolastici”.

La situazione degli edifici scolastici

L’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva ha fornito una fotografia dello stato degli edifici scolastici italiani. Gli edifici costruiti prima del 1976 sono il 47% e l’11% circa è progettato secondo la normativa antisismica e su appena il 3% sono stati effettuati interventi di adeguamento e miglioramento sismici. In netto aumento il numero di edifici progettati secondo la normativa antisismica: 11%. Circa il 58% è privo del certificato di agibilità, il 55% di quello di prevenzione incendi, il 41% del collaudo statico.

Un terzo dei 588 docenti e dirigenti intervistati da Cittadinanzattiva ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza della propria scuola, uno su cinque dichiara di non averlo fatto (21%) oppure che alla segnalazione non è seguito un intervento di sistemazione (12%). Gran parte degli edifici presenta a loro dire tracce di umidità (42%) e infiltrazioni di acqua (33%), insieme a distacchi di intonaco (36%) e addirittura crepe (23%). 

A causa del Covid numerosi spazi sono stati sacrificati, per aumentare il numero di aule, e ancora oggi non tutti sono stati ripristinati: in particolare, non risultano ancora riutilizzabili laboratori (57%), aule multiuso (46%), biblioteche (36%), refettori (19%), ecc.

Riguardo alle attività di prevenzione, ben l’85% dichiara di aver partecipato a prove di emergenza nella propria scuola, che hanno riguardato in prevalenza il rischio sismico e l’incendio (70%), poche quelli effettuate sul rischio alluvione e vulcanico (rispettivamente 2,6% e 1,4%). 

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