Tesla Model S in fiamme: 45 mila litri d’acqua e cinque autobotti per spegnerla

il caso

di Andrea Paoletti

Negli Stati Uniti si è incendiata una Tesla: i veicoli elettrici presentano difficoltà supplementari quando prendono fuoco e, oltre a richiedere moltissima acqua, rischiano un ritorno di fiamma

Le auto elettriche che prendono fuoco fanno sempre notizia, ma, a dispetto delle statistiche, che depongono a loro favore, è la natura degli incendi delle quali sono vittime che è fonte di preoccupazione per i vigili del fuoco di tutto il mondo. L’ultimo caso alcuni giorni fa, nella contea di Clearfield, in Pennsylvania, Stati Uniti, ha avuto come protagonista una Tesla Model S, le cui batterie hanno preso fuoco dopo un urto con un detrito presente sulla strada. Fortunatamente, non appena il veicolo ha iniziato a emanare fumo, l’autista è riuscito ad accostare rapidamente e tutti e tre gli occupanti, incluso il cane, sono usciti dall’auto sani e salvi. La prima squadra di vigili del fuoco intervenuta però ha subito capito che non si trattava di un incendio normale e ha dovuto chiamare rinforzi che hanno impiegato due ore per domare le fiamme.

45.000 litri d’acqua e cinque autobotti

Il problema degli incendi di veicoli elettrici infatti non è tanto il veicolo, quanto piuttosto le batterie agli ioni di litio: non basta spegnere le fiamme, ma bisogna raffreddare costantemente le batterie e ciò comporta un grandissimo consumo di acqua, oltre che dei tempi molto lunghi. Gli equipaggi delle cinque autobotti intervenute per spegnere l’incendio della Tesla hanno calcolato che sono stati impiegati 45.000 litri, un quantitativo notevolmente superiore a quello di un normale incendio di un’autovettura, che può richiedere anche meno di 2.000 litri. Questo significa che bisogna pianificare interventi più massicci, con grande dispiegamento di forze, anche per un solo veicolo.

Le batterie possono riprendere fuoco

Inoltre, se a prendere fuoco è un’auto «tradizionale» basta spegnere le fiamme e portare via la carcassa, una volta raffreddata, con un carro attrezzi, se il veicolo è elettrico bisogna fare i conti con la possibilità che la batteria prenda fuoco nuovamente. Può infatti succedere che le fiamme riprendano dal nulla, anche dopo 22 ore, quando i resti del veicolo si trovano in un deposito insieme ad altre auto o vicino a un edificio, rappresentando quindi un pericolo imprevedibile, una bomba a orologeria.

Il rischio della «fuga termica»

Tanta acqua, tanto tempo e l’incertezza riguardo alle batterie rimaste nel relitto carbonizzato: affrontare incendi di veicoli con batterie a bordo ha reso necessari corsi di aggiornamento per il personale di pronto intervento, in modo da prepararlo a situazioni complesse, anche a causa del fenomeno denominato «fuga termica». Si tratta di una reazione incontrollata che può verificarsi nelle batterie agli ioni di litio, dove, a seguito di un urto o di un cortocircuito, l’accumulo di calore e pressione, oltre un certo livello, innesca reazioni chimiche che alimentano le fiamme in modo esponenziale. Il fuoco si diffonde quindi rapidamente da una cella all’altra, provocando esplosioni catastrofiche e fiamme violente, ma non solo: i sottoprodotti della fuga termica possono includere grandi quantità di idrogeno infiammabile e altri gas tossici, rendendo molto pericoloso il lavoro dei pompieri.

Le «ibride» sono le auto più a rischio

Contrariamente a quanto ci si aspetta però non sono i veicoli «full electric» ad essere più soggetti a incendi: secondo un’indagine del National Transportation Safety Board e del Bureau of Transportation Statistics, nel 2021 negli Stati Uniti si sono verificati solo 52 incendi di veicoli elettrici, mentre, nello stesso periodo, sono stati registrati 16.051 incendi di veicoli ibridi e 199.533 di veicoli a combustione, spiegabile però con l’enorme diffusione di questi ultimi. Analizzando le percentuali di rischio, come fatto da una ricerca condotta da AutoinsuranceEZ, i veicoli elettrici a batteria hanno solo lo 0,03% di probabilità di incendiarsi, rispetto all‘1,5% dei veicoli con motore a combustione interna e il 3,4% dei veicoli elettrici ibridi, che hanno sia una batteria ad alta tensione che un motore a combustione interna.

21 novembre 2022 (modifica il 22 novembre 2022 | 14:07)

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, 2022-11-29 15:02:00, Negli Stati Uniti si è incendiata una Tesla: i veicoli elettrici presentano difficoltà supplementari quando prendono fuoco e, oltre a richiedere moltissima acqua, rischiano un ritorno di fiamma, Andrea Paoletti

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