Il «tetto» al prezzo del gas serve ancora? Prezzi in calo e Europa divisa: cosa succede

La proposta Ue di introdurre un tetto al prezzo del gas dinamico e temporaneo è arrivata con sette mesi di ritardo e solo come soluzione di ultima istanza. Ma le incertezze sull’effettiva realizzazione della misura e sulla sua efficacia continuano ad essere tante. «Abbiamo visto un calo dei prezzi, forse non è abbastanza, ma vediamo una tendenza e forse il price cap potrebbe non essere necessario a un certo punto», ha detto un alto funzionario Ue in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre. Sul price cap «ci sono differenze nel modo in cui gli Stati membri vedono la soluzione migliore (leggi anche l’intervista di Federico Fubini al premier norvegese Store, che sottolinea dubbi sull’efficacia del meccanismo, ndr) , ma è per questo che abbiamo una discussione e ci aspettiamo che si crei una certa convergenza su ciò che può essere fattibile», ha aggiunto. In sostanza non c’è ancora un accordo: alcuni Paesi, Olanda in testa, sono del tutto contrari all’idea di introdurre un tetto e lo stesso esecutivo Ue non sembra del tutto convinto, come dimostra la natura molto limitata della proposta. Ma anche gli esperti sono divisi.

Il parere degli esperti

«Il price cap dinamico che si vuole mettere è merito della spinta dell’Italia. Non è una cosa da poco. Non è quello che volevamo noi, ma non è neanche il nulla che ci sarebbe stato senza di noi», ha dichiarato nei giorni scorsi all’Ansa Simone Tagliapietra del think tank politico-economico Bruegel. Più scettico il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. «Il costo del gas in Europa non si riduce mettendo un limite al Ttf, magari facendo riferimento ad altri mercati lontani, come l’Henry Hub americano, il Jkm dell’Estremo Oriente, o anche il petrolio Brent. Il prezzo è il risultato della domanda e dell’offerta. Se vuoi ridurlo, devi intervenire sui fondamentali: aumentare la produzione europea e ridurre i consumi», ha detto. Per Tabarelli l’unica strada è chiedere a Norvegia, Olanda e Italia di produrre di più e avviare un piano di razionamento serio per tagliare la domanda.

Un tetto solo teorico (almeno per ora)

La Commissione europea in ogni caso attenderà l’esito del vertice prima di illustrare nel dettaglio le misure proposte nel nuovo regolamento di emergenza. Questo significa che la misura al momento esiste solo sulla carta e se non si arriva a un’intesa tra i 27 Paesi europei, malgrado alcuni Stati come l’Italia spingano da tempo per l’introduzione di un tetto al prezzo del gas, potrebbe non venire mai attuata. La buona notizia, se così si può dire, è che i prezzi adesso stanno scendendo comunque grazie al fatto che gli stoccaggi Ue sono pieni e grazie a una riduzione della domanda, in questo caso non c’è molto da festeggiare perché a crollare sono soprattutto i consumi industriali, chiaro segno del fatto che la recessione si avvicina.

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, 2022-10-20 09:19:00, La proposta della Commissione, arrivata con mesi di ritardo, prevede un price cap «dinamico e temporaneo», ma senza un accordo tra gli Stati non verrà mai attuata. Ma anche gli esperti si dividono sull’efficacia di un simile intervento, Valentina Iorio

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