Thiago Motta lezione allInter dal Bologna. Prenota il futuro in panchina?

di Paolo Tomaselli, inviato a Bologna

L’allenatore del Bologna, ex dell’Inter del Triplete, d una lezione di calcio ai nerazzurri e si candida per la panchina di una grande. Inzaghi delude ancora dopo una vittoria importante (con il Porto): era gi successo dopo Napoli e Milan (due volte)

L’Inter gira l’ennesima puntata della serie tv Viaggi da incubo che ha deciso di interpretare fino in fondo, dato che il 5 posto tra oggi e domani potrebbe essere ad appena due punti: l’episodio che va in scena a Bologna con un tempo da tregenda e un campo dal drenaggio problematico si pu intitolare serenamente Lezioni di Thiagometria, perch il successo della squadra di Motta che arriva in contropiede con l’ennesimo gol di Orsolini, costruito, meritato e anche emblematico: qui ogni calciatore ha 2-3 opzioni fra cui scegliere per ogni giocata e cos facendo si costruisce un gruppo imprevedibile, che sa andare oltre i propri limiti, smanioso di mettere all’opera il lavoro fatto in settimana. Certo per le grandi squadre diverso, mentre Thiago Motta preparava nei dettagli il remake a tinte pi soft della Fatal Bologna dell’aprile scorso, con il quale si candida alla panchina di una big molto presto (anche l’Inter?), Inzaghi usciva a braccia alzate dalla mezza maratona contro il Porto: come dopo i successi col Napoli, col Milan (due volte), anche dopo la notte di Champions, come del resto un anno fa, la sua squadra fatica a smaltire la sbornia (10 punti persi in 4 gare), entra in campo con il cerchio alla testa e le occhiaie fonde.

Il risultato la partita peggiore dell’anno, anche in rapporto alle poche occasioni create, con Lukaku e Lautaro incapaci di dialogare: un problema — viste le differenze rispetto al gioco di Conte — che si era intravisto anche ad agosto e che oggi si ripresenta irrisolto. E poi c’ anche da chiedersi se alcuni big, come Brozovic e Dumfries, si sentano ancora dentro al gruppo o meno.

Inzaghi, con il Napoli a 18 punti e il piazzamento Champions che pu anche non bastare per la riconferma, si presenta con la faccia pi cupa, perch visti i precedenti una prestazione del genere suona quasi come un tradimento: No, non mi sento tradito dalla squadra — sottolinea il tecnico — mi ha sempre dato tutto. Sono io il primo responsabile. Dobbiamo capire perch dopo la Champions abbiamo questi problemi, che si accentuano lontano da San Siro. Bisogna cercare le motivazioni ogni 2-3 giorni e io per primo devo fare di pi: il primo tempo non stato da Inter.

Eppure il gol arrivato dopo la mezzora della ripresa, proprio quando il Bologna sembrava accusare la stanchezza e l’Inter premeva. Ancora una volta il problema nato da una palla persa, per un errore di D’Ambrosio, con la squadra sbilanciata e tutta la difesa fuori posizione, colpita in rapida transizione dalla coppia Schouten-Orsolini. Lautaro chiede scusa: Cos non si va da nessuna parte. Un deja vu dopo l’altro, diventa complicato pensare a un lieto fine.

26 febbraio 2023 (modifica il 26 febbraio 2023 | 21:43)

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