Tim, offerta Kkr per la rete. Il governo segue con attenzione la mossa del fondo Usa: cosa succede ora

TElecomunicazioni

di Federico De Rosa02 feb 2023

Tim, l’offerta di Kkr per la rete. Le cautele del governo: «attenzione» per il fondo Usa L’ad di Tim Pietro Labriola

Kkr rompe gli indugi e presenta un’offerta per comprare la rete di Tim. La proposta non vincolante stata comunicata mercoled sera al gruppo telefonico. Il fondo Usa sta lavorando da tempo al dossier, ma si pensava nell’ottica di un coinvolgimento nell’operazione per la rete nazionale insieme a Cassa depositi prestiti. Invece stato pi rapido.

L’offerta non vincolante e, secondo fonti di mercato, si aggirerebbe attorno ai 20 miliardi (qualcuno dice 15-16 miliardi di euro), ma la cifra andr verificata una volta che sarann0 rese note le condizioni. Sarebbe comunque inferiore alla cifra a cui sarebbe disponibile a chiudere Vivendi (attorno ai 24 miliardi), — primo azionista di Tim ma senza pi rappresentanti esecutivi nel board —, che gi a novembre del 2021 quando Kkr si era fatto avanti per acquistare l’intero capitale del gruppo telefonico, era riuscita a compattare il consiglio e a respingere la proposta.

Il problema dell’Antitrust Ue

Certo che la mossa a sorpresa di Kkr crea un’incognita importante sul percorso a cui sta lavorando il governo per creare una rete nazionale, che sarebbe dovuta nascere sotto il controllo di Cdp. Il fondo Usa — gi socio di Tim in FiberCop — era stato sondato nell’ambito del tavolo avviato dal ministero delle Imprese e del made in Italy per la costituzione di una cordata guidata dalla Cassa con dentro Macquarie — con cui condivide il controllo di Open Fiber — ed altri fondi, per comprare l’infrastruttura del gruppo telefonico. La proposta di Cdp, secondo fonti vicine alla trattativa, era pronta. Ma senza il contributo del fondo Usa. Spiegano che il passo indietro degli americani sarebbe legato ai dubbi sulla posizione dell’Antitrust Ue in merito alla possibilit che Cdp, a cui fa gi capo il controllo di Open Fiber, prendesse anche il controllo della rete Tim. Problema che per Kkr da sola non si porrebbe, avendo solo una quota di minoranza della rete secondaria di Tim custodita in FiberCop.

Il Golden Power

Ora cambia tutto. Il governo, che ha comunque i poteri del Golden power sull’infrastruttura di Tim, valuter come muoversi per mantenere la rete sotto la sfera pubblica. Non escluso che a Kkr possa essere affiancato un altro soggetto (si parla di Poste o F2i) con una quota di minoranza e poteri di governance in modo da salvaguardare il progetto del governo e l’interesse nazionale sulla rete.

Convocato il Cosiglio

In mattinata la nota ufficiale di Tim. Il Consiglio si riunir nella giornata di gioved 2 febbraio per avviare il processo relativo all’esame dell’offerta non vincolante.

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