di Marco Bonarrigo
L’ultima tappa di montagna consolida il primato del danese Pogacar ora è staccato di 3’25”. Grande gesto di fair play del danese
A tre tappe dalla conclusione a Parigi, il 109° Tour de France è finito. Salvo improbabili cadute di meteoriti sulla corsa, Jonas Vingegaard, 25 anni, danese, ha conquistato la Grande Boucle dopo aver vinto sulla vetta dell’Hautacam un’ultima frazione di montagna di straordinaria bellezza. Tadej Pogacar, il Marziano sloveno, non solo non è riuscito a recuperare i 2’22” che lo separavano dal rivale ma ha perso un altro 1’04”, cedendo di colpo a 4.400 metri dal traguardo. Poga come sempre le aveva provate tutte, con una decina di scatti a ripetizione e rischiando anche grosso sulla discesa del Col de Spandelles dov’è finito a terra in una curva a sinistra: ripresosi subito, è stato aspettato dalla maglia gialla (che a sua volta aveva rischiato moltissimo) a cui ha regalato una stretta di mano. Un gesto di straordinario fairplay.
Decisivo nella vittoria di Vingegaard l’apporto di una Jumbo-Visma sensazionale. Trainato prima dall’americano Kus, scalatore puro, nel finale Jonas è stato atteso dalla maglia verde Wout Van Aert, disumano su un terreno non suo . Staccato di quasi tre minuti, l’inglese Geraint Thomas (primo degli umani) si è assicurato definitivamente la terza piazza ma a ben otto minuti da Vingegaard mentre il francese Gaudu è quarto col ritardo record di 11’05”.
I due marziani hanno sbriciolato il Tour. Jonas Vingegaard è tecnicamente il secondo danese della storia a vincere il Tour: Bjarne Riis conserva il titolo del 1996 pur avendo confessato di essere dopato pesantemente per prescrizione. «Se vincerò questo Tour a Parigi — ha spiegato Vingegaard — sarà solo per lo straordinario contributo della mia squadra. Avete visto tutti quello che ha fatto oggi Van Aert: non ci sono parole per ringraziare i miei compagni».
21 luglio 2022 (modifica il 21 luglio 2022 | 18:19)
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, 2022-07-22 05:36:00, L’ultima tappa di montagna consolida il primato del danese Pogacar ora è staccato di 3’25”. Grande gesto di fair play del danese, Marco Bonarrigo