Trappola, eredità longobarda: è uninsidia per ottenere un vantaggio

In questa rubrica giochiamo ad indagare l’origine e la storia delle parole. Lo studio della loro etimologia una cosa molto pi seria e viene svolta dai linguisti con anni di applicazione. Leggendo i risultati delle loro ricerche ci rendiamo conto di quanto sia difficile una meticolosa ricostruzione e di quanto invece sia facilissimo, specialmente per i profani, credere a ipotesi fantasiose prive di documentazione. Insomma, quanto sia semplice cadere in trappola.

Per una volta non sono latini o greci. Ci hanno pensato i barbari a regalarci questa parola. Molti dizionari la citano nel tardo latino medievale come acquisizione dal franco trappa, che ha dato origine al francese trappe. Tullio de Mauro la attesta in italiano prima del 1320, a conferma dell’uso gi intenso della parola. Molte le segnalazioni che vedono l’origine di questa parola nella lingua dei Longobardi, presente nella penisola italiana dal VI al X secolo.

Prima variazione sul significato. Nessun dubbio che siamo nel linguaggio della caccia. Il primo significato della trappola infatti un congegno di varia forma e funzionamento utile a catturare animali. Alcuni dizionari citano anche l’evoluzione militare dell’uso del termine, utile a indicare per esempio delle mine pronte ad esplodere appena toccate. Immediato il passaggio ad un uso figurato per indicare un agguato o comunque una insidia che pu essere organizzata per procurare un danno o per ottenere un vantaggio particolarmente difficile da raggiungere. Basta pensare alla frase per catturare il ricercato le forze dell’ordine gli hanno teso una trappola.

Torniamo ai nonni Longobardi. L’italiano ha molti debiti con questa lingua germanica, basta pensare ai nomi di parti del nostro corpo: anca, schiena, guancia, stinco. Una delle pi divertenti scherzo. Molte ci aiutano a descrivere situazioni non proprio pacifiche: azzuffarsi, strozzare, spaccare, arraffare. Per capirci hanno questa origine anche bara, baruffa, briglia, crampo, gruccia, melma, tanfo, tonfo, troppo. Gente piuttosto decisa i nonni.

Seconda variazione di significato. Molto interessante l’uso specifico di questa parola per indicare la mancanza di una via d’uscita. Con una tale fiducia nell’efficacia del dispositivo da rendere il suo nome efficace per indicare in modo definitivo l’esito: Non posso fare pi niente, sono in trappola. Alcuni dizionari riportano anche la definizione frottola, bugia, fondata sul fatto che se c’ una trappola la verit abita da un’altra parte. Ma forse pi interessante tornare all’ antico francese trappa, capace di dare origine ad una famiglia molto ampia con alcuni componenti davvero sorprendenti.

Trappa, serviranno delle preghiere. Tra le derivazioni pi curiose del significato del francese trappe c’ la scala, o pi precisamente il piolo di una scala, la botola, molto pi vicina alla trappola, e infine il monastero soprattutto riferito a conventi dove la regola molto rigida. Per capirlo bisogna fare un salto in Normandia e in particolare a Soligny-la-Trappe, un minuscolo comune a 140 km da Parigi famoso soprattutto per la sua abbazia, Notre Dame de la Trappe fondata nel 1140. I pi concordano nel ritenere l’origine di questo nome legata alla caccia che per secoli si svolta nella zona. Ma solo nel 1664 che il luogo diventa famoso perch l’abate de Ranc, di origine nobile e con alle spalle una vita non proprio morigerata, decise di riformare le regole dei frati cistercensi obbligandoli a costumi molto severi: il silenzio, il lavoro, la proibizione di bere alcolici.

Alla fine si arriva alla birra. L’ordine monastico riformato dall’inflessibile de Ranc, prende un nome altisonante, I cistercensi della stretta osservanza (OCSO, dall’acronimo del nome in latino Ordo Cisterciensis Strictioris Observantiae), ma sono conosciuti in tutto il mondo come trappisti. Se la dedizione al lavoro di questo ordine stata la sua caratteristica fondamentale insieme a quella che fa chiamare gli aderenti i monaci del silenzio, stata la capacit di produzione agricola dei loro monasteri a renderli floridi e famosi. Tra i molti prodotti il pi famoso senz’altro la birra, nota per qualit, per essere interamente prodotta nei confini dell’abbazia e per non avere scopo di lucro. Poche produzioni, una decina, possono fregiarsi dell’etichetta Authentic Trappist Product creata nel 1997.

Invece non c’entra niente con monaci e cacciatori. Parliamo di Trap, il genere musicale, derivato dall’hip hop, nato negli Stati uniti tra la fine degli anni Novanta e i primi anni 2000. Esperti musicali sostengono che in Italia sia arrivato con un decennio di ritardo, indicando che il primo album italiano con alcune sonorit trap sia stato Il ragazzo d’oro di Gu Pequeno del 2011. Sull’origine del nome pareri concordanti citano il riferimento alle trap houses, case degradate e abbandonate dei sobborghi di Atlanta usate solo per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Si segnala inoltre che trapping nello slang delle periferie americane significa spacciare.

Ultima considerazione (con avvertenza). Ci capitato spesso di vedere come le parole non abbiano di per s una connotazione positiva o negativa, ma sia il contesto, la formazione della frase, l’intonazione a conferire una particolare coloritura. Questo vale anche per trappola che appare terrificante se pensiamo all’insidia che consente al cacciatore di catturare la sua preda, o perfino simpatica se indica uno stratagemma per raggiungere un risultato positivo. Possiamo aggiungere, in questo caso, una ulteriore sfumatura del significato, molto usata nel linguaggio comune, che tende a sottolineare una inefficienza, una resa insoddisfacente, una delusione. Cos, un apparecchio che non funziona come dovrebbe possiamo definirlo una trappola. Anche con gli esseri umani questa interpretazione ha una certa fortuna. Solo che, a differenza del tostapane rotto e della tagliola che minaccia gli animali, noi anche quando ci sentiamo intrappolati, possiamo sempre uscirne. Ricordiamocelo.

17 maggio 2023 (modifica il 17 maggio 2023 | 13:31)

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, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/scuola/23_maggio_17/trappola-eredita-longobarda-un-insidia-ottenere-vantaggio-7aeb46a0-f401-11ed-b9e0-c96fade46b2d.shtml, , https://rss.app/feeds/0kOk1fn8PPcBHYnU.xml, Paolo Fallai,

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