Tre a zero

Tre a zero

In attesa di scoprire quale nazionale conquister i Mondiali (Francia, Brasile e Marocco il mio podio), gi sappiamo quale nazione li ha vinti. Un paese decisamente bizzarro, dove i tifosi ripuliscono lo stadio e i giocatori lo spogliatoio prima di andarsene, con una naturalezza figlia dell’abitudine che in Italia ho visto solo in qualche sala operatoria e in qualche cucina. E dove l’allenatore reagisce alla delusione pi cocente, essere sbattuti fuori ai rigori, senza dare in escandescenze e senza isolarsi nel suo ego ferito, ma preoccupandosi della sofferenza altrui. Dapprima consola i calciatori a uno a uno, poi li arringa in gruppo e infine va sotto la curva dei tifosi, immagino gi spolverata e disinfettata, per prodursi in un inchino che rimarr una delle immagini simboliche di questi Mondiali. Si piegato come un cric e ha tenuto la posizione per un tempo insopportabilmente lungo anche per chi non ha problemi d’artrosi. In base al codice non verbale del suo paese, era un modo per dire: io vi rispetto. Ecco, nei Mondiali dei non diritti e dei troppi dritti, quei tifosi, quei giocatori e quell’allenatore hanno mostrato ai tanti bulli che ne parlano di continuo che cosa sia veramente il famoso rispetto: per le persone e per le cose, in fondo anche per s stessi. Grazie ai tifosi, ai giocatori e a un allenatore del genere (dal nome quasi pronunciabile, Hajima Moriyasu) il Giappone lascia i Mondiali con una vittoria in educazione civica per tre a zero.

Il Caff di Gramellini vi aspetta qui, da marted a sabato. Chi abbonato al Corriere ha a disposizione anche PrimaOra, la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. Chi non ancora abbonato pu trovare qui le modalit per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

7 dicembre 2022, 07:04 – modifica il 7 dicembre 2022 | 07:08

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-07 06:12:00,

Tre a zero

In attesa di scoprire quale nazionale conquister i Mondiali (Francia, Brasile e Marocco il mio podio), gi sappiamo quale nazione li ha vinti. Un paese decisamente bizzarro, dove i tifosi ripuliscono lo stadio e i giocatori lo spogliatoio prima di andarsene, con una naturalezza figlia dell’abitudine che in Italia ho visto solo in qualche sala operatoria e in qualche cucina. E dove l’allenatore reagisce alla delusione pi cocente, essere sbattuti fuori ai rigori, senza dare in escandescenze e senza isolarsi nel suo ego ferito, ma preoccupandosi della sofferenza altrui. Dapprima consola i calciatori a uno a uno, poi li arringa in gruppo e infine va sotto la curva dei tifosi, immagino gi spolverata e disinfettata, per prodursi in un inchino che rimarr una delle immagini simboliche di questi Mondiali. Si piegato come un cric e ha tenuto la posizione per un tempo insopportabilmente lungo anche per chi non ha problemi d’artrosi. In base al codice non verbale del suo paese, era un modo per dire: io vi rispetto. Ecco, nei Mondiali dei non diritti e dei troppi dritti, quei tifosi, quei giocatori e quell’allenatore hanno mostrato ai tanti bulli che ne parlano di continuo che cosa sia veramente il famoso rispetto: per le persone e per le cose, in fondo anche per s stessi. Grazie ai tifosi, ai giocatori e a un allenatore del genere (dal nome quasi pronunciabile, Hajima Moriyasu) il Giappone lascia i Mondiali con una vittoria in educazione civica per tre a zero.

Il Caff di Gramellini vi aspetta qui, da marted a sabato. Chi abbonato al Corriere ha a disposizione anche PrimaOra, la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. Chi non ancora abbonato pu trovare qui le modalit per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

7 dicembre 2022, 07:04 – modifica il 7 dicembre 2022 | 07:08

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, Massimo Gramellini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version