Sono in aumento gli studenti bocciati al primo anno di superiori. Nel corso dello scorso anno scolastico la percentuale di bocciature di studenti al primo anno è cresciuta rispetto agli anni precedenti con una percentuale che ha superato anche se di poco l’8% (circa 40mila studenti).
Dispersione scolastica in aumento
Un tema di grande attualità se pensiamo che il 30 gennaio si sono chiuse le iscrizioni degli studenti di terza media al primo superiore. Il passaggio dalla scuola secondaria di I grado alle superiori è un momento critico che, se non considerato attentamente, rischia di far accrescere la dispersione scolastica o di creare studenti scontenti. Diversi i fattori che possono incidere su questo dato: il cambiamento di scuola, le metodologie di studio, la delicata fase adolescenziale. Ma la scelta del percorso di studi più appropriato riveste un ruolo fondamentale per prevenire questi insuccessi. (fonte Avvenire).
Secondo i dati pubblicati dal Ministero dell’Università e del Merito, si assiste all’ormai consueto boom dei licei, scelti nel complesso dal 57,1% degli studenti (mezzo punto in più rispetto all’anno scorso). Aumentano però anche le iscrizioni agli Istituti tecnici, che salgono al 30,9% rispetto al 30,7% dell’anno precedente.
Le scelte degli studenti
Scendendo in dettaglio tra i vari indirizzi del liceo quello più in difficoltà è il Liceo Classico, passato dall’epoca in cui era considerato la scuola della classe dirigente al 5,8% di nuovi iscritti (a gennaio 2022 era al 6,2%). A primeggiare è ancora una volta lo Scientifico, scelto da uno studente su quattro (il 26,1%). Segue il Liceo delle Scienze Umane (l’ex Magistero, dal 10,3% all’11,2%), mentre l’indirizzo Linguistico sale dal 7,4% al 7,7%. L’Artistico passa invece dal 5,5% al 4,9%, mentre i Licei a indirizzo Europeo e Internazionale vengono scelti dallo 0,4% degli studenti (contro lo 0,5% un anno fa). Infine, i Licei Musicali e Coreutici vedono salire le iscrizioni dallo 0,7% allo 0,9%.
Secondo Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children l’orientamento deve durare per tutto il ciclo scolastico ed è un percorso educativo che ha l’obiettivo sia di far effettuare scelte consapevoli rispetto alle prospettive di formazione e di impiego di ciascuno, sia di favorire la fiducia, l’autostima, per il riconoscimento dei propri talenti e aspirazioni. E una scelta consapevole previene gli abbandoni.
Uno degli aspetti da non sottovalutare è il fattore disuguaglianze. Molte volte gli studenti in condizioni di povertà economica o con background migratorio vengono indirizzati automaticamente verso gli istituti professionali e tecnici con il risultato che proprio in questi istituti troviamo oltre il 12% di studenti bocciati al primo anno.
Altro elemento fondamentale da considerare nell’orientamento è quello relativo alle esigenze del mercato del lavoro dove vengono richieste sempre più competenze in ambito STEM.
Oggi i laureati, e soprattutto le laureate, in materie scientifiche e tecnologiche sono ancora pochi in Italia: nel 2021 solo il 24% dei giovani adulti (25-34enni) con un titolo terziario ha una laurea in queste aree disciplinari, quota che sale al 33,7% tra gli uomini (1 su 3) e scende al 17,6% tra le donne (una laureata su sei), evidenziando un importante divario di genere.
Nonostante la lieve crescita nelle preferenze 2023/2024, gli istituti tecnici non sembrano ancora aver beneficiato dell’appello pronunciato dal ministro Giuseppe Valditara a favore dell’istruzione tecnica per potersi inserire nel mondo del lavoro. Cresce in particolare il Settore Economico, salito dal 10,3% del 2022/2023 all’11,5% di oggi. In questo settore, la scelta principale è quella per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”, selezionato dall’8,7% degli studenti, mentre il 2,8% sceglie l’indirizzo “Turismo”.
Frena invece il Settore Tecnologico, che passa dal 20,4% di un anno fa al 19,4% attuale. Gli indirizzi più gettonati sono “Informatica e Telecomunicazioni” (6%),“Meccanica, Meccatronica ed Energia” (2,8%) e “Chimica, Materiali e Biotecnologie” (2,4%).
L’importante ruolo della scuola
È fondamentale quindi il ruolo della scuola nel percorso di orientamento, un percorso che deve partire dai primi anni di scuola con l’obiettivo di scoprire il talento che è in ogni ragazzo che si appresta a fare la sua prima importante scelta di vita.
A partire dal proprio talento è possibile costruire invece un percorso di studi che sia motivante, sfidante per la ragione e nel tempo capace di generare uomini e donne in grado di offrire un apporto originale e competente per la costruzione di una società civile in cui le diverse professionalità trovino spazio per esprimersi.
Come ci ricorda Rita Levi Montalcini: “La scelta di uno studente dipende dalla sua inclinazione, ma anche dalla fortuna di incontrare un grande docente”.
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