Hanno scatenato un grosso dibattito le parole che il leader di Azione, Carlo Calenda, aveva rilasciato al Corriere della Sera nel maggio scorso e rilanciate proprio nelle scorse ore dalla nostra testata. Dal centro destra, infatti, arrivano le risposte più forti alla proposta di Calenda.
Tutto è nato dalle parole dell’ex ministro dello Sviluppo Economico che aveva pronunciato lo scorso maggio: “bisogna smetterla di trascurare il sapere non funzionale. Faccio una proposta, tutti i ragazzi di qualunque condizione sociale devono fare il liceo. Gli studi professionali e tecnici devono essere rinviati a dopo”.
Parole che all’epoca fecero discutere ma che, all’interno del nuovo contesto relativo alle elezioni 2022, hanno un valore diverso naturalmente.
Subito la Lega è scesa in campo, direttamente con Matteo Salvini: “Calenda vuole tutti al Liceo, basta con Istituti Tecnici e Professionali. A me sembra una sciocchezza, a migliaia di persone che stanno commentando la proposta sui social anche”.
Gli fa eco anche il Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione uscente del Governo dimissionario Draghi, che non risparmia una risposta dura: “Chi parla così – continua Sasso – conferma di non conoscere la straordinaria realtà degli istituti tecnici e professionali del Paese, che propongono un’offerta formativa di assoluto livello e garantiscono sbocchi lavorativi vitali, soprattutto in certi territori. Trattare in modo arrogante tutti i dirigenti scolastici, gli insegnanti e gli studenti che non frequentano un liceo è inaccettabile e non è degno di chi aspira a un ruolo nelle Istituzioni. Pensare che le ragazze o i ragazzi che studiano in un istituto alberghiero o che hanno intrapreso un percorso professionale nel campo industriale o artigianale non siano in grado di leggere e comprendere un libro è un vero e proprio insulto“.
Anche Forza Italia disapprova la visione di Carlo Calenda: “È una proposta sbagliata e anacronistica che porterebbe ad aumentare ulteriormente la dispersione scolastica e formativa già molto alta nel nostro Paese e azzererebbe l’Istruzione e Formazione Professionale delle Regioni“, dice la responsabile scuola azzurra Valentina Aprea, che prosegue: “Solo percorsi secondari e superiori, distinti, ma di pari dignità educativa, culturale e professionale, come ci raccomanda l’Europa e come si è iniziato a fare in Lombardia, e come Gelmini dovrebbe ricordare, garantiscono il pieno successo formativo ed una occupabilità al passo con i tempi“.
“Noi di Forza Italia – prosegue Aprea – siamo impegnati (e non da oggi) a realizzare anche in Italia un vero VET SYSTEM (Vocational Education and Training) per garantire attraverso le qualifiche e i diplomi professionali di 1, 2 e 3 livello, anche con i relativi percorsi in apprendistato formativo, figure professionali molto richieste dal mondo del lavoro che attualmente la scuola non prepara. In questo modo, si afferma un’alternanza formativa autentica tra mondo della scuola e delle imprese non solo nell’età evolutiva, ma in tutte le fasi della vita“.
Infine, una stoccata all’ex collega di partito, Maria Stella Gelmini, appena fuoriuscita dal gruppo di Silvio Berlusconi per approdare proprio alla coalizione di Azione: “Stupisce che Calenda abbia ripreso in queste ore una dichiarazione fatta nello scorso maggio al CorSera, anche dopo l’arrivo in Azione di Gelmini, che finora ha sostenuto ed operato nella direzione esattamente opposta secondo la visione vincente ed europea di Forza Italia”.
, 2022-07-30 11:08:00, Hanno scatenato un grosso dibattito le parole che il leader di Azione, Carlo Calenda, aveva rilasciato al Corriere della Sera nel maggio scorso e rilanciate proprio nelle scorse ore dalla nostra testata. Dal centro destra, infatti, arrivano le risposte più forti alla proposta di Calenda.
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