Ucraina, in piazza a Firenze: Zelensky: «L’Ue ci aiuti, niente voli russi su Kiev»

di Marco Gasperettidi
Il presidente ucraino: «Voi mi chiedete che cosa dovete fare per salvare l’Ucraina, e io vi domando che cosa dovete fare per salvare voi stessi»

Il maxischermo davanti alla statua di Dante Alighieri si illumina. Appare il volto di Volodymyr Zelensky e piazza Santa Croce, invasa da almeno 15 mila persone che manifestano per la pace, ammutolisce. Il presidente ucraino parla al cuore della gente. Ricorda le atrocità dell’invasione russa, l’incubo dei bombardamenti, la volontà di sterminare un popolo. E ancora una volta chiede all’Europa e al mondo di «chiudere agli aerei russi i cieli dell’Ucraina», ovvero di far diventare realtà quella No flight zone invocata da Kiev dall’inizio della guerra. Ringrazia l’Occidente amico e solidale, invita a mettere in atto nuove sanzioni contro la Russia «perché ogni soldato di Mosca capisca il prezzo di ogni sparo».

Poi, rivolgendosi alla piazza, capovolge una domanda che sempre gli pone l’Europa: «Voi mi chiedete che cosa dovete fare per salvare l’Ucraina — dice — e io vi domando che cosa dovete fare per salvare voi stessi». Perché secondo Zelensky dopo l’Ucraina ci sarà solo l’Europa a difendere la libertà. «Noi abbiamo i vostri stessi valori, vogliamo la democrazia. Questa guerra dei russi non è solo contro gli ucraini, ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere e non uccidere». La commozione arriva al culmine quando il presidente ricorda un numero: il 79. Un gruppo di ucraini che seguono la manifestazione con le loro bandiere resta immobile. Quella gente ha già capito il significato di quel numero: sono i bimbi uccisi fino a oggi. «Sono convinto che ognuno di voi abbia una foto dei suoi cari magari sul telefonino per vederli in ogni momento — dice Zelensky —. Vediamo in quelle foto come i nostri figli diventano grandi e forti e nessuno pensa che quelle immagini possono essere le ultime. E invece è accaduto a quelle 79 famiglie».

Firenze, insieme ad altre cento città europee che ha coinvolto in una grandiosa e condivisa manifestazione per la pace, ha scritto ieri uno dei capitoli più intensi della sua storia. Perché l’iniziativa voluta dal sindaco Dario Nardella, anche come presidente di Eurocities e nel solco del pensiero di Giorgio La Pira, è stata realmente un esempio di unità e un simbolo di pace.

Davanti alla basilica di Santa Croce, in contemporanea con altre cento città europee, c’erano bandiere e uomini di diversi schieramenti politici e sindacali aderenti al blocco dei cosiddetti «non equidistanti». Persone di religioni diverse, di filosofie opposte, di Paesi lontani, di lingue dissimili. Eppure tutti uniti, nel chiedere la pace. «Noi sindaci delle città europee vogliamo almeno un tregua umanitaria — ha detto Nardella —. Fermatevi per favore, fermate le armi prima che le macerie possano seppellire ogni iniziativa diplomatica». E ancora, sul sagrato della basilica di Santa Croce, o dal maxischermo oppure semplicemente tra la folla, primi cittadini, leader politici e intellettuali, hanno invocato la fine delle ostilità. Come il segretario del Partito democratico, Enrico Letta: «In Italia non ho mai visto un’unità così forte come in questa piazza. E vedere bandiere di partiti su sponde opposte è bellissimo. Adesso cerchiamo di fare di più attraverso i negoziati per fermare la guerra».

C’erano, tra gli altri, Pier Ferdinando Casini con la figlia, Carlo Calenda, leader di Azione, Elio Vito e una delegazione di Forza Italia, unico partito della coalizione centrodestra presente, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Landini, Sbarra e Bombardieri. Non c’era il leader M5S Giuseppe Conte, che però ha partecipato con il presidente della Camera Roberto Fico alla manifestazione per la pace di Napoli. Hanno parlato i sindaci di Roma Gualtieri, di Bologna Lepore, di Bergamo Gori, di Arezzo Ghinelli. E ancora di Madrid, di Danzica, di Edimburgo, l’ex primo cittadino di Helsinki. Sono state ascoltate, in un video del 2019, anche le straordinarie e profetiche parole di David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo scomparso a gennaio. Sembrava le avesse pronunciate per quella piazza.

12 marzo 2022 (modifica il 12 marzo 2022 | 22:17)
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, 2022-03-12 21:20:00, Il presidente ucraino: «Voi mi chiedete che cosa dovete fare per salvare l’Ucraina, e io vi domando che cosa dovete fare per salvare voi stessi», Photo Credit: , Marco Gasperetti

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