Ucraina, l’Anpi: «Noi dalla parte degli aggrediti, ma la resistenza di Kiev non è la nostra»

di Franco StefanoniIl presidente Pagliarulo: «Mai equidistanti in questa guerra. Nelle ultime settimane abbiamo subito attacchi violenti: ho scoperto a mia insaputa di essere putiniano. A Milano il 25 aprile no a bandiere Nato». Le parole prudenti su Bucha e Zelensky «Possiamo affermare un 25 aprile di memoria di liberazione e impegno per la pace. Non siamo mai stati equidistanti nella tragedia di questa guerra, eravamo e siamo dalla parte degli aggrediti e contro gli aggressori». Lo ha detto il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle iniziative per il 25 aprile. Pagliarulo ha rivendicato le opinioni diverse all’interno dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e la legittimità delle critiche nei suoi confronti. «Tuttavia», ha detto, «in queste ultime settimane abbiamo subìto attacchi di una violenza e di una volgarità stupefacenti. Ho scoperto, a mia insaputa, di essere putiniano. Ma agli insulti non rispondiamo, nel caso ci vedremo in tribunale». Pagliarulo è tornato sulla tragedia di Bucha: «Se è stata opera dei russi bisognerà individuare anche i responsabili militari di questo crimine di guerra». E sul presidente ucraino Zelensky: «Anche in Ucraina ci sono vuoti democratici. Zelensky ha sciolto una decina di partiti di opposizione recentemente. Ci sono state tante violenze in passato a cominciare dalla terribile guerra del Donbass, cominciata dopo Maidan e dopo l’indipendenza della Crimea. Andiamo oltre i buoni e cattivi e vediamo come stanno davvero le cose». «Ho visto video, la cui veridicità pare essere confermata, in cui soldati ucraini sparano alle gambe di soldati russi. Anche lì c’è bisogno di chiarimenti. Bisogna stare attenti a verificare le fonti di tutte le informazioni. Anche Zelensky fa la sua propaganda». Quanto al giorno della Festa della Liberazione, con la manifestazione a Milano, Pagliarulo ha specificato: «Faremo il possibile per impedire qualsiasi incidente o provocazione. Le bandiere Nato sono inappropriate in questa circostanza in cui bisogna parlare di pace. Dobbiamo parlare di pace e non mi sembra che la Nato sia una organizzazione di pace». Sulla gaffe del manifesto con le bandiere ungheresi, il presidente ha risposto«ma siamo seri…», mentre alle polemiche nei confronti dell’Anpi è stato espresso «sdegno davanti a un modo di fare dibattito pubblico che non ha nulla a che vedere con i costumi della cultura liberal democratica di cui molti critici si dicono portatori». Contrario all’invio di armi in Ucraina, Pagliarulo ha spiegato: «Ci chiediamo come si fa a non vedere che si rischia di creare una catastrofe con una reazione a catena con effetti disastrosi. Noi siamo stati da subito contrari all’invio di armi. È possibile un nuovo Afghanistan nel cuore dell’Europa, una guerra interminabile, di sfinimento. Oggi siamo davanti a una fase nuova dell’invasione che ha un carattere ancora più tragico che rende ancora più urgente un tavolo di trattative, a partire da una tregua per le festività pasquali come ha chiesto Papa Francesco». Secondo il presidente dell’Anpi: «È giusto definire la lotta armata dell’Ucraina una lotta di Resistenza. Ogni volta che un Paese viene aggredito la sua è un’azione di Resistenza. Tuttavia, sarebbe sbagliato identificare la Resistenza italiana con quella ucraina. La nostra si è svolta in un contesto completamente diverso». Tra le reazioni alle parole di Pagliarulo, quella del dem Andrea Marcucci: «La posizione del presidente dell’Anpi continua a essere molto discutibile, io non la condivido affatto. La resistenza ucraina aiutata dall’Europa è un modo per convincere Putin al dialogo. L’alternativa è la resa. La libertà di un popolo e di uno Stato indipendente devono rimanere una priorità per un paese democratico. Rinnovo grande stima per l’Anpi, meno per le posizioni del suo presidente». Il segretario dei Radicali italiani, Massimiliano Iervolino, ha invece replicato: «Alle manifestazioni per il 25 aprile siano benvenute tutte le bandiere, quelle della Nato e soprattutto quelle dell’Ucraina. Il popolo ucraino si sta difendendo dall’aggressione di Putin. Sono loro i partigiani da sostenere oggi e l’equidistanza che trasuda dalle parole del presidente Anpi non si addice alla Resistenza né ai partigiani». 15 aprile 2022 (modifica il 15 aprile 2022 | 13:54) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-15 11:54:00, Il presidente Pagliarulo: «Mai equidistanti in questa guerra. Nelle ultime settimane abbiamo subito attacchi violenti: ho scoperto a mia insaputa di essere putiniano. A Milano il 25 aprile no a bandiere Nato». Le parole prudenti su Bucha e Zelensky, Franco Stefanoni

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